tag:blogger.com,1999:blog-26890152181780895362024-03-22T02:09:06.137+01:00MiZaR blog: my personal worldQuesto blog è più che altro una sorta di quaderno di appunti. Qui inserirò tutto ciò che potrà servirmi in futuro e che sicuramente dimenticherei: annotazioni su Gentoo Linux e l'informatica in generale, link a siti interessanti, film o album che voglio vedere/ascoltare. Non mancheranno però anche articoli, recenzioni, notizie di cronaca o di politica che penso possano interessare i miei occasionali lettori.
Benvenuti nel mio mondo personale: attenti a non inciampare, c'è un po' di confusione!MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comBlogger85125tag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-78603790832009195442013-01-27T15:01:00.001+01:002013-01-27T15:01:16.929+01:00Disabilitare lo spindown dell'hard disk in Sabayon<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Se volete disabilitare lo spindown del vostro hard disk (ovvero il fatto che l'hard disk viene mandato a dormire dopo un certo periodo di inattività quando siete in modalità batteria) e non rischiare così che l'hard disk si danneggi a causa del continuo fermarsi e ripartire (cosa che di solito è accompagnata anche da un rumore fastidioso e da una certa latenza del pc a rispondere ai comandi) basta creare il file <span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">/etc/pm/config.d/harddrive </span>e inserire il seguente contenuto:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"># preferred values to defaults in /usr/lib/pm-utils/power.d/harddrive</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">DRIVE_SPINDOWN_VALUE_AC=0</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">DRIVE_SPINDOWN_VALUE_BAT=0</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">DRIVE_POWER_MGMT_AC=254</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">DRIVE_POWER_MGMT_BAT=254</span><br />
<div>
<br /></div>
<div>
Istantaneamente potrete dire addio al fastidioso rumore e alla insopportabile latenza.</div>
</div>
MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-39332273657037366762012-10-04T10:52:00.002+02:002012-10-08T17:23:36.776+02:00Duke VPN su Linux<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div style="text-align: justify;">
Finalmente sono riuscito a configurare la VPN della Duke University su Linux. Fin quando non cambieranno di nuovo qualcosa, dovrebbe funzionare. Come sempre, scrivo qui le istruzioni in modo da non scordare come ho fatto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Prima di tutto, bisogna aprire un browser e collegarsi al sito <span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">https://portal.duke.edu</span>. Da qui possiamo fare il tentativo di collegarci alla VPN inserendo le nostre credenziali e poi cliccando sul pulsante di login. Solitamente il risultato ottenuto sarà che l'applet Java tenterà di installare il client Cisco necessario alla connessione ma non ci riuscirà, suggerendoci di installare manualmente il tutto. Cliccando sul link suggerito dalla applet verrà scaricato uno script di Bash (che è poi quello normalmente fornito da Cisco) per l'installazione del client Cisco. <br />
<br />
Ho avuto un piccolo problema con l'utilizzo di questo script perché, durante l'esecuzione, va a ricercare il comando /sbin/lsmod che non era presente sul mio sistema. Il metodo più veloce e semplice per risolvere questo problema (non sono riuscito a modificare direttamente lo script perché alcune parti sono in formato binario) è quello di creare un link simbolico che punti alla corretta posizione del comando lsmod:<br />
<br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">ln -s /bin/lsmod /sbin/lsmod</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una volta fatto ciò, sarà possibile eseguire lo script che si occuperà di installare tutto quello che ci serve. In particolare, verrà installato il servizio <span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">/etc/init.d/vpnagentd_init</span> che deve essere fatto partire ogni qual volta vogliamo collegarci alla VPN. Eventualmente, si può aggiungere al runlevel di default in modo tale da farlo partire all'avvio. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una volta fatto partire il servizio, sarà sufficiente richiamare il comando <span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">/opt/cisco/vpn/bin/vpnui </span>che farà partire la GUI del client Cisco. Potrebbe essere utile fare un piccolo scriptino di questo tipo:<br />
<br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">#!/bin/bash</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"></span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">sudo /etc/init.d/vpnagentd_init restart</span><br />
<br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">/opt/cisco/vpn/bin/vpnui &</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
da inserire per esempio in /usr/local/bin in modo da lanciare il client con un solo semplice comando.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
La prima volta che lanciamo il client sarà sufficiente inserire nella casellina "Connect to:" l'indirizzo <span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">https://portal.duke.edu</span>. Una volta fatto questo il server invierà al client la configurazione per far partire la VPN e sarà sufficiente inserire le nostre credenziali per essere dentro la rete Duke.<br />
<br />
Bellino questo sistema! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-36607334121535543702012-10-01T18:13:00.002+02:002012-10-04T10:55:30.361+02:00Soddisfazioni <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Ho sempre pensato di essere un uomo intransigente. Non è facile darmi soddisfazioni. In questi giorni mi sono però dovuto ricredere. Mi sono infatti meravigliato di come una singola persona potesse darmi così tante soddisfazioni con così alta frequenza. Penserete che sto parlando della mia fidanzata o del mio migliore amico. No, niente di tutto questo. Molto meglio. Esiste una persona in questa ci</span></div>
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #333333; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">
<div style="text-align: justify;">
ttà che mi riempie di molte più soddisfazioni: una soddisfazione ad ogni curva, ad ogni cassonetto, ad ogni fermata dell'autobus, ad ogni cabina elettrica. "Chi è questo genio?" vi direte. Beh ve lo faccio vedere in foto. </div>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9hLFLSWDXXTlzmVNd2lpoNqtGgrinFmCnIPsxcOKT33yxmKF2o7oyVeuQTQz2OzqzGyAz3d6I-fdrwb7vqLK7eBdtBnKrvPzIZth-kW4pkZvDXdIX7ej8RPxiZvdcVjYX7qvtFjs_v4MR/s1600/422764_4276210157827_1370593722_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9hLFLSWDXXTlzmVNd2lpoNqtGgrinFmCnIPsxcOKT33yxmKF2o7oyVeuQTQz2OzqzGyAz3d6I-fdrwb7vqLK7eBdtBnKrvPzIZth-kW4pkZvDXdIX7ej8RPxiZvdcVjYX7qvtFjs_v4MR/s320/422764_4276210157827_1370593722_n.jpg" width="266" /></a></div>
<br />
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Si tratta dell'inimitabile "onorevole" Carmelo Currenti detto Pippo, non l'unico ma sicuramente il migliore nell'antico ma sempre moderno sport che consiste nel tappezzare le nostre povere città della propria faccia, in ogni luogo, in ogni centrimetro quadrato disponibile, senza il benchè minimo freno inibitore. Volevo, con tutto il cuore, rivolgerle il mio più sentito ringraziamento, "onorevole" Currenti: lei e tutti i suoi "simili" mi date la soddisfazione di rendermi conto che noi non saremo mai come voi ogni volta che vedo le vostre facce in giro.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2QgNY9E856UOFSWf7J_eCc7damTXRoKRO-9D6CaGhVxaSs-XXmG6rOPkAkBafhEt7a40G8OdQc1DgVKtya386IuEHFI3jIGjw3oimCFuxerOcQ6vpY5Kg9bVFHmDngFezF8bNCZO3pbXE/s1600/47073_4276231358357_1489471906_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2QgNY9E856UOFSWf7J_eCc7damTXRoKRO-9D6CaGhVxaSs-XXmG6rOPkAkBafhEt7a40G8OdQc1DgVKtya386IuEHFI3jIGjw3oimCFuxerOcQ6vpY5Kg9bVFHmDngFezF8bNCZO3pbXE/s320/47073_4276231358357_1489471906_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">PS: ed ecco alcuni amici dei nostri amici che contribuiscono alle mie soddisfazioni anche a notte fonda. Sono veramente orgoglioso.</span></div>
</div>
MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-75175069628400332752012-04-13T14:45:00.005+02:002012-04-14T11:24:47.358+02:00Bumblebee su Sabayon<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">Finalmente Bumblebee, il tool che si occupa di gestire la tecnologia nVidia Optimus sul nostro amato portatile, è stato inserito nel repository di Sabayon.<br />
<br />
Tutto ciò che si deve fare è installare il pacchetto con:<br />
<br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">equo install bumblebee</span><br />
<br />
Successivamente si dovrà configurare il sistema per far partire il servizio al boot tramite:<br />
<br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">rc-update add bumblebee default</span><br />
<br />
Infine basta aggiungere il vostro utente al gruppo bumblebee e il gioco è fatto.<br />
<br />
Una delle dipendenze di bumblebee è bbswitch. Questo modulo del kernel è davvero utile per accendere e spegnere la scheda grafica discreta nVidia del vostro portatile. Inoltre è possibile configurare il sistema in modo tale da spegnere/accendere la scheda all'avvio della macchina in modo da avere sempre la configurazione desiderata.<br />
<br />
Per accendere spegnere la scheda discreta:<br />
<br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">tee /proc/acpi/bbswitch <<<OFF </span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">tee /proc/acpi/bbswitch <<<ON</span><br />
<br />
Ovviamente con un<br />
<br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">cat /proc/acpi/bbswitch</span><br />
<br />
possiamo verificare lo stato della scheda.<br />
<br />
Per configurare il modulo per accendere spegnere la scheda all'avvio basta modificare il file /etc/modprobe.d/bbswitch.conf inserendo la riga seguente:<br />
<br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">options bbswitch load_state=X unload_state=Y</span><br />
<div><br />
</div><div>X e Y (che configurano il comportamento al caricamento del modulo e al suo scaricamento - ovvero all'accenzione e allo spegnimento della macchina ad esempio) vanno sostituiti con gli indici -1, 0, oppure 1 che rispettivamente rappresentano "non cambiare lo stato della scheda", "spegni la scheda", "accendi la scheda".</div><br />
<div>Non potete immagine quanto sia bello non avere più un portatile che sembra una stufa.</div></div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-29045938746201043202012-03-08T13:06:00.000+01:002012-03-08T13:06:26.418+01:00Invitare tutti gli amici ad un evento su Facebook<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">Questo è l'ultimo script funzionante che ho trovato in rete:<br />
<br />
<span style="background-color: white; font-size: 15px; line-height: 17px; text-align: justify;"><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">javascript:var allChildren=document.getElementsByTagName('*');for (var i = 0; i < allChildren.length; i++) {var child = allChildren[i];if (child.getAttribute('name') == 'checkableitems[]') {child.click();}}</span></span></div><br />
Come sempre va incollato nella barra degli indirizzi dopo aver cliccato sul pulsante Invita amici nella pagina dell'evento. Ricordatevi di far scorrere l'elenco degli amici fino in fondo altrimenti vi selezionerà solo i primi che Facebook carica all'inizio. Inoltre prestate attenzione al fatto che se utilizzate Chrome è possibile che quando incollate nella barra degli indirizzi scompaia la prima parte <span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">javascript:</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><span style="font-family: inherit;">che è invece necessaria.</span></div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-64408025734233391692012-02-04T13:33:00.004+01:002012-10-04T10:55:41.785+02:00Skype non si connette in Sabayon<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Se anche voi utilizzate Sabayon, avrete forse riscontrato il mio stesso problema subito dopo l'ultimo aggiornamento: Skype non si connette più e se provate a chiuderlo appare come se fosse bloccato (è necessario killarlo per riuscire a chiuderlo).<br />
<br />
Ecco la soluzione:<br />
<br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">emerge --sync</span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">emerge -av =app-emulation/emul-linux-x86-baselibs-20120127 app-emulation/emul-linux-x86-qtlibs app-emulation/emul-linux-x86-gtklibs</span><br />
<div>
<br /></div>
Subito dopo l'installazione di questi pacchetti, Skype tornerà a funzionare correttamente. Ho trovato questa soluzione <a href="http://bugs.sabayon.org/show_bug.cgi?id=3003">qui</a> dove viene anche detto che questi pacchetti verranno al più presto inseriti in Entropy. </div>
MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-39241849401231490392011-12-21T23:32:00.002+01:002012-10-04T10:54:46.064+02:00Valgrind e Sabayon<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Per lavoro sono costretto a programmare in C++ e Valgrind si è rivelato essere un ottimo alleato soprattutto nel momento in cui ci si trova costretti a combattere con problemi riguardanti l'allocazione della memoria.<br />
<br />
Nelle ultime versioni di Sabayon ho però riscontrato un problema che impedisce a Valgrind di funzionare correttamente. Se quando avviate Valgrind avete un output simile al seguente:<br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">$ valgrind ls</span><br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">==30502== Memcheck, a memory error detector</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">==30502== Copyright (C) 2002-2009, and GNU GPL'd, by Julian Seward et al.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">==30502== Using Valgrind-3.5.0 and LibVEX; rerun with -h for copyright info</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">==30502== Command: ls</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">==30502== </span><br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: Fatal error at startup: a function redirection</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: which is mandatory for this platform-tool combination</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: cannot be set up. Details of the redirection are:</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: A must-be-redirected function</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: whose name matches the pattern: strlen</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: in an object with soname matching: ld-linux-x86-64.so.2</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: was not found whilst processing</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: symbols from the object with soname: ld-linux-x86-64.so.2</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: Possible fixes: (1, short term): install glibc's debuginfo</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: package on this machine. (2, longer term): ask the packagers</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: for your Linux distribution to please in future ship a non-</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: stripped ld.so (or whatever the dynamic linker .so is called)</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: that exports the above-named function using the standard</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: calling conventions for this platform.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono; font-size: 12px; line-height: 15px;">valgrind: Cannot continue -- exiting now. Sorry.</span><br />
<span style="font-family: Monaco, 'Andale Mono', 'Courier New', Courier, mono;"><span style="font-size: 12px; line-height: 15px;"><br />
</span></span><br />
allora vi conviene seguire i consigli che potete trovare <a href="https://forum.sabayon.org/viewtopic.php?t=25550&p=141903">qui</a>. Fondamentalmente, quello che è necessario fare è:<br />
<ul>
<li>Aprire il file /etc/entropy/client.conf;</li>
<li>Inserire la riga "splitdebug = enable" alla fine del file;</li>
<li>Reinstallare glibc (sudo equo install glibc);</li>
<li>Eliminare la riga appena aggiunta dal file /etc/entropy/client.conf.</li>
</ul>
<div>
In questo modo le librerie glibc verranno reinstallate con i simboli per il debug che è proprio quello che serve a Valgrind per funzionare correttamente.</div>
</div>
MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-28484383456629081842011-12-10T16:51:00.000+01:002012-10-04T10:53:49.205+02:00Problemi audio con Sabayon<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Sembra che uno dei passatempi preferiti di Sabayon sia distruggere la configurazione audio di KDE e Pulseaudio ogniqualvolta si effettui un aggiornamento.<br />
<br />
Se improvvisamente l'audio del vostro sistema risultasse inspiegabilmente muto anche se i volumi di KMix sembrano tutti correttamente impostati quello che vi consiglio di fare è:<br />
<br />
<ul>
<li>Andate nel menu di KDE e cliccate su "System Settings";</li>
<li>Cliccate su "Multimedia" nella sezione "Hardware";</li>
<li>Sotto "Phonon" cliccate su "Audio Playback" e portate la voce "Internal Audio Analog Stereo" alla prima posizione della lista. Ripetete la procedura per ogni sottovoce di "Audio Playback": "Notifications", "Music", e così via.</li>
<li>Prestate attenzione ad effettuare questa procedura anche e soprattutto per la voce principale "Audio Playback". Se non lo fate, potrebbe succedervi di ritrovarvi con i video di Youtube inspiegabilmente silenziosi e soprattutto insopportabilmente lenti senza capirne il motivo e spendere un intero pomeriggio per cercare di trovare la soluzione al problema immaginando che la cosa riguardi il plugin Flash di Adobe quando invece questo non c'entra assolutamente nulla (poverino).</li>
</ul>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
</div>
MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-54761741944302532322011-11-21T21:00:00.000+01:002011-11-21T21:00:55.535+01:00Fastidioso beep in ChromiumSe anche voi vi siete accorti che, quando utilizzate il tasto backspace nella barra degli indirizzi di Chromium e la barra è vuota, il nostra amato browser produce un fastidiosissimo beep che non sapete come disattivare, allora vi farà piacere sapere che esiste una soluzione e che la colpa non è degli sviluppatori Google ma di una impostazione di default inserita nelle nuove versioni delle librerie Gtk.<br />
<br />
Per disattivare il fastidioso beep basta inserire nel file nascosto .gtkrc-2.0 che trovate nella vostra home la seguente riga:<br />
<br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">gtk-error-bell = 0</span><br />
<br />
Salvate il file, riavviate e dite addio al malefico beep.MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-6429323394420462702011-11-20T23:27:00.002+01:002011-11-20T23:27:56.210+01:00Di(s)missioni<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; color: #333333; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 24px; margin-bottom: 24px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">Riflessioni ed Appunti dal consiglio comunale del 16/11/2011:</div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; color: #333333; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 24px; margin-bottom: 24px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><a href="http://www.messina5stelle.org/wp-content/uploads/2011/11/comune2_3.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; color: #743399; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><img alt="" class="alignleft size-medium wp-image-595" height="225" src="http://www.messina5stelle.org/wp-content/uploads/2011/11/comune2_3-300x225.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-color: initial; border-image: initial; border-left-style: none; border-left-width: 0px; border-right-style: none; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-style: none; border-top-width: 0px; border-width: initial; display: inline; float: left; height: auto; margin-bottom: 12px; margin-left: 0px; margin-right: 24px; margin-top: 4px; max-width: 100%; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;" title="Palazzo Zanca" width="300" /></a></div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; color: #333333; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 24px; margin-bottom: 24px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">Non c’e altra economia a Messina se non quella alimentata dalla <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">speculazione edilizia</strong>. Mentre nel porto ci sono due navi da crociera e in giro per la città ci sono<strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"> turisti</strong> come cani smarriti che non sanno dove andare, noi continuiamo a basare la nostra economia sui palazzoni. Non è concepibile che lavoratori di una impresa che niente ha a che vedere con l’edilizia siano costretti a basare il loro futuro e quello dei loro figli sulla speculazione. A Messina abbiamo solo imprenditori con i <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">soldi degli altri</strong>. Imprenditori che non hanno idea di come innovare, portare avanti le loro aziende, che parlano di rischio e vogliono invece solo garantite le loro <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">rendite</strong>. Non ci sono strumenti adatti a impedire a questi mercenari di fare ciò che vogliono. <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">Dove sono i sindacati</strong>? Quel è la posizione della <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">CGIL</strong> in merito? Dov’è il<strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"> PD</strong>, assente ingiustificato come sempre?.</div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; color: #333333; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 24px; margin-bottom: 24px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">Il consigliere Saglimbeni dichiara di votare la delibera nonostante già immagini che l’imprenditore non abbia alcuna intenzione di preoccuparsi del futuro dei suoi lavoratori ma sia interessato solo all’operazione immobiliare. Come dire: siamo dei pupi di pezza e ce ne vantiamo. Trischitta dice che l’unico obbiettivo doveva essere quello di mantenere la fabbrica dov’è per ragioni storiche ed economiche. Precisa inoltre che se non si fosse presa la decisione di chiudere la Molini Gazzi per questioni sempre riconducibili a speculazione edilizia non si sarebbe creato un precedente che ha poi portato ad una sentenza del TAR e a questa situazione.</div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; color: #333333; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 24px; margin-bottom: 24px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">Questa classe politica nelle persone dei singoli consiglieri comunali non è in grado di svolgere il proprio compito. Sarebbe facile dichiarare che la <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">mancanza</strong> di decisione è dovuta a interessi personali ma in realtà traspare più che altro una <strong style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">complessiva incapacità, inettitudine. </strong>Al di la delle indicazioni di dirigenti di partito o di poteri forti extra-consiliari traspare che ogni testa è un tribunale e di solito non particolarmente brillante.</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-29696168423868266842011-10-13T19:47:00.007+02:002011-10-13T20:01:39.357+02:00Case e casse vuote<div style="text-align: justify;">L'obiettivo principale del Comune di Messina nella vendita del terreno su cui attualmente sorgono gli ex Magazzini Generali (domani si apriranno le buste con le offerte e si aggiudicherà l'appalto) e su cui dovrà sorgere un palazzone di 8 piani è sostanzialmente fare cassa. Qualcuno addirittura se ne rallegra.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Non sarebbe più semplice valorizzare la risorsa rappresentata dai croceristi e dai turisti che ogni estate affollano le nostre spiagge promuovendo una politica di sviluppo turistico, artistico, storico, culturale? E' troppo complicato valorizzare gli innumerevoli punti di interesse della città (zona falcata, forti umbertini, musei già esistenti o - se si ha un minimo di intelligenza - di semplice ideazione e realizzazione, tante zone archeologiche dimenticate come - solo per dirne una - il Monastero di Santa Maria del Gesù a Ritiro abbandonato ai rovi e tante altri attrazioni assolutamente sconosciute ai più)?</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Tali punti di interesse potrebbero essere dati in gestione dal Comune a cooperative o società private e il Comune potrebbe guadagnare una percentuale degli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso o dalla proposta di pacchetti di visite guidate che portino i turisti a scoprire le bellezze paesaggistiche, storiche, artistiche, culturali del nostro martoriato territorio contribuendo nel contempo allo sviluppo di una economia sana e sostenibile.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Esiste un assessore al Turismo a Messina? Se esiste, cosa fa dalla mattina alla sera? Come mai i principali beni di cui sopra passeranno o sono già passati sotto la diretta gestione della Regione Sicilia? E' forse perché il Comune, nelle persone dei sindaci e degli assessori che si sono succeduti negli anni, non hanno saputo riconoscere di essere in possesso di una ricchezza inestimabile e qualcuno dall'alto ha pensato bene di toglierla loro di mano prima che potessero svegliarsi e scoprire di avere un tesoro a loro disposizione?</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">E ancora, chi sono le famiglie che avranno vantaggio da tale situazione? Quanto costeranno gli appartamenti che verranno costruiti sopra gli ex Magazzini Generali? Chi potrà permettersi di andarci a vivere? Sono sempre i soliti noti di cui si parla forse anche troppo ma che continuano a fare il loro comodo perché sanno che in fondo la città se ne disinteressa. I palazzinari sono stati, sono, sfortunatamente saranno, i principali interlocutori delle istituzioni in una città dove le case - e le casse - sono vuote e dove nonostante ciò continua a costruire.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Come cantava qualcuno "le case vuote puzzano di marcio e di sconfitta". In questo caso il marcio è nelle istituzioni, la sconfitta è dei cittadini.</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-7341371975313037802011-10-12T17:15:00.003+02:002011-10-12T17:17:12.309+02:00Auguri MontaleTwitter ha portato alla mia attenzione il fatto che oggi è il compleanno di Eugenio Montale, nato a Genova il 12 Ottobre 1896. Tra i poeti studiati a scuola è sicuramente il mio preferito.<br />
<br />
Ricordo con particolare affetto la poesia "Forse un mattino andando in un'aria di vetro":<br />
<span style="font-family: Garamond; font-size: medium;"> </span><br />
<span style="font-family: Batang;"><i>Forse un mattino andando in un'aria di vetro,<br />
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:<br />
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro<br />
di me, con un terrore di ubriaco.<br />
<br />
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto<br />
alberi case colli per l'inganno consueto.<br />
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto<br />
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.</i></span><br />
<span style="font-family: Batang;"><i><br />
</i></span><br />
<span style="font-family: Batang;">Auguri Eugenio.</span>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-74074915347532622832011-08-15T19:53:00.001+02:002011-10-13T20:03:55.385+02:00Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia<div style="text-align: justify;"><i>"Al di là della morale e della legge, al di là della pietà, era una massa irredenta di energia umana, una massa di solitudine, una cieca e tragica volontà: e come un cieco ricostruisce nella mente, oscuro ed informe, il mondo degli oggetti, così don Mariano ricostruiva il mondo dei sentimenti, delle leggi, dei rapporti umani. E quale altra nozione poteva avere del mondo, se intorno a lui la voce del diritto era stata sempre soffocata dalla forza e il vento degli avvenimenti aveva soltanto cangiato il colore delle parole su una realtà immobile e putrida?"</i></div><div style="text-align: justify;">Ho trovato questo libro alla Fiera di Messina circa una settimana fa. I libri mi si presentano sempre casualmente. Sono loro a trovare me e non viceversa. Avevo appena finito di leggere "A ciascuno il suo" e avevo intenzione di comprare anche questo. E, come sempre accade, eccolo lì ad aspettarmi, unico libro di Sciascia su tutto il bancone. </div><div style="text-align: justify;">Lo leggo in un periodo particolare. Non che nella mia vita non ci siano periodi particolari. Forse è solo il fatto che in questo tempo di "dolce far niente" sono più ricettivo rispetto al normale. Qualunque sia la causa, non posso non notare un parallelismo tra la mia vita personale e la storia della Sicilia. Credo, che in fondo, ognuno di noi possa sentire che, nelle parole di Sciascia, si sta parlando anche un po' di lui e della sua vita. Le nostre esperienze, il nostro modo di crescere, la nostra educazione, ci condizionano a tal punto che a volte noi stessi siamo i primi a gettare via la speranza di riscatto, di felicità (o almeno di serenità) che, mi dicono, dovrebbe toccare a tutti.</div><div style="text-align: justify;">Parlando della storia della Sicilia con le persone più disparate, ho sempre criticato l'atteggiamento del siciliano medio e soprattutto dei cosiddetti "sicilianisti". Il loro principale cavallo di battaglia è: "lo statuto siciliano non è mai stato veramente attuato a causa di ben precise ed opportunistiche scelte politiche che hanno sempre impedito alla Sicilia di rifiorire e che hanno provocato il continuo perpetrarsi del disagio e dell'arretratezza in cui ci ritroviamo adesso" o anche "non si può non guardare indietro per spiegare quello che viviamo adesso, le cause della attuale situazione siciliana vanno cercate in una storia di soprusi, di sfruttamento e in una ben pianificata strategia politica". Ho sempre risposto a queste argomentazioni in maniera critica e, in occasione dell'incontro con Donato Di Donna, ho riscontrato che non sono il solo a dire: "sono tutte scuse, rimbocchiamoci le maniche". </div><div style="text-align: justify;">Come mai non riesco a fare lo stesso con me?</div><div style="text-align: justify;"><br />
P.S.</div><div style="text-align: justify;">O anche un più banale:</div><div style="text-align: justify;"><i>"Damn my situation and the games I have to play</i><br />
<i>With all the things caught in my mind</i><br />
<i>Damn my education I can't find the words to say</i><br />
<i>About all the things caught in my mind"</i><br />
(Don't go away - Noel Gallagher)</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-45470390331891466662011-06-30T21:48:00.001+02:002011-06-30T21:48:57.343+02:00Appartenenza (ovvero pulitura del monastero di S.Maria di Gesù)<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #444444; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px;"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://a4.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/264538_167514513314018_100001664115958_449211_5483921_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://a4.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/264538_167514513314018_100001664115958_449211_5483921_n.jpg" width="320" /></a></div><div _mce_style="text-align: justify;" style="color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 1.5; margin-bottom: 24px; text-align: justify;">Uno dei mali peggiori che attanagliano la nostra città è la completa assenza di uno dei sentimenti fondamentali che guidano l'agire dell'uomo: il senso di appartenenza. La mancanza di tale sentimento sfocia nel menefreghismo e ha come conseguenza fondamentale lo stato di abbandono in cui versano spazi importanti della nostra città che altrove verrebbero ampiamente valorizzati.</div><div _mce_style="text-align: justify;" style="color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 1.5; margin-bottom: 24px; text-align: justify;">Molto spesso si crede che la causa di ciò sia da ricercare nelle istituzioni: "il pesce puzza dalla testa" si dice spesso. In realtà noi crediamo che non sia così. Forse per ragioni storiche, peculiari della nostra città, ma molto più probabilmente per quella cecità che caratterizza la maggior parte dei siciliani e che gli impedisce di vedere al di là del proprio naso la bellezza, la ricchezza e le opportunità che hanno a disposizione, noi messinesi, semplicemente, inesorabilmente, ce ne freghiamo. Non ci rendiamo conto, cioè, che qualunque sasso, qualunque strada, fontana, scalinata, Chiesa, mattone o muro diroccato in realtà appartiene a tutti i cittadini e può (molto spesso a Messina accade) essere cimelio, eredità, di una storia antica e nobile.</div><div _mce_style="text-align: justify;" style="color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 1.5; margin-bottom: 24px; text-align: justify;">E come in una casa, in cui i proprietari non si interessano costantemente di come la servitù accudisca i loro beni, la polvere insozzerà ben presto tutte le stanze, così in una città in cui i cittadini non sentono proprio ogni angolo, ogni vicolo, ogni molecola dell'aria che respirano, le istituzioni certamente si limiteranno a gestire i propri interessi o al più realizzare il minimo indispensabile per assicurarsi la rielezione alla tornata successiva. Così è Messina.</div><div _mce_style="text-align: justify;" style="color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 1.5; margin-bottom: 24px; text-align: justify;">Uno degli esempi di tale stato di cose sono i resti del Monastero di Santa Maria di Gesù presso il Viale Giostra. Siamo certi, purtroppo, che la storia di questo monastero risulta sconosciuta ai più per cui riportiamo sotto quanto può essere trovato in rete con una semplice ricerca (fonte <a _mce_href="http://messinesisiamonoi.italianoforum.com/" href="http://messinesisiamonoi.italianoforum.com/" style="color: #0066cc; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; line-height: 1.5;">http://messinesisiamonoi.italianoforum.com</a>):</div><div _mce_style="text-align: justify;" style="color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 1.5; margin-bottom: 24px; text-align: justify;"><em style="border-bottom-style: none; border-color: initial; border-left-style: none; border-right-style: none; border-top-style: none; border-width: initial; color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-style: italic; line-height: 1.5;">Nel 1989 durante i lavori d'ampliamento della carreggiata stradale di Viale Giostra a Messina sono stati fortuitamente rinvenuti i resti dell'antico cenobio di Santa Maria di Gesù Superiore. A seguito del ritrovamento la Sezione per i beni archeologici ha avviato una campagna di scavi che ha portato alla luce la chiesa ad unica navata con retrostante cripta e parte dell'attiguo chiostro con al centro un pozzo. Secondo le fonti storiche locali, la fondazione del complesso abbaziale risalirebbe alla metà del secolo XII (1166?) ad opera di alcuni monaci dell'Ordine dei Carmelitani che, di ritorno dalla Palestina, si stabilirono lungo il torrente San Michele, circa due chilometri a monte della contrada "Giostra", dove edificarono un cenobio ed una chiesa, dedicata a Santa Maria del Carmelo.</em> <em style="border-bottom-style: none; border-color: initial; border-left-style: none; border-right-style: none; border-top-style: none; border-width: initial; color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-style: italic; line-height: 1.5;">La località, per la presenza del monastero, venne denominata "Ritiro" ed il toponimo è tutt'oggi d'uso corrente. A seguito della scoperta del testamento di Antonello da Messina (1903), sulla base delle disposizioni in esso contenute, Gaetano La Corte Cailler, ipotizzò che la chiesa - dove peraltro nel corso del quattrocento avevano trovato sepoltura insigni personalità cittadine quali: Galeotto Bardaxi, Andreota Staiti e Antonio La Rocca - custodisse la tomba del pittore, morto nel 1479.</em></div><div _mce_style="text-align: justify;" style="color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 1.5; margin-bottom: 24px; text-align: justify;">Se si tralasciano alcune opere di riqualificazione avvenute nel 2006, il monastero è attualmente in uno stato di completo abbandono. Poco importa se in esso sia effettivamente custodita la tomba del pittore messinese: il monastero rappresenta comunque parte importante della nostra storia e una ricchezza per l'intera città.</div><div _mce_style="text-align: justify;" style="color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 1.5; margin-bottom: 24px; text-align: justify;">Navigavo distrattamente su Facebook alcune settimane fa quando mi sono imbattuto in un evento creato dall'attuale Presidente del Consiglio Comunale Pippo Previti in cui egli invita i cittadini volenterosi a darsi da fare per riportare ad uno stato degno questo luogo sopravvissuto ai terremoti e all'incuria. L'appuntamento era alle 15.30. Leggo dell'evento alle 15.00. Un giro di messaggi ed siamo già sul posto.</div><div _mce_style="text-align: justify;" style="color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 1.5; margin-bottom: 24px; text-align: justify;">Oggi eravamo di nuovo lì e, sempre coordinati da Pippo Previti, abbiamo imbracciato forbici, rastrelli, pale e abbiamo lavorato alla scerbatura e alla pulizia dei vari spazi, abbiamo dissotterrato grosse pietre che si sono rivelate essere capitelli di colonne ormai scomparse, ci siamo imbattuti nei resti di un motorino probabilmente rubato che è stato poi conferito ad un furgone di Messina Ambiente giunto in nostro soccorso, abbiamo sudato sotto il sole, ma alla fine abbiamo sentito la gratificante soddisfazione di chi si prende cura di casa propria.</div><div _mce_style="text-align: justify;" style="color: #444444; font-family: Georgia, 'Bitstream Charter', serif; font-size: 16px; line-height: 1.5; margin-bottom: 24px; text-align: justify;">Sabato prossimo saremo nuovamente lì alle ore 15.00 e invitiamo tutti i cittadini liberi di Messina a darci una mano intervenendo attivamente in questa opera di riqualificazione che non è solo un semplice lavoro manuale ma è anche e soprattutto un riprendere contatto con la propria città, con la propria terra, con le proprie origini e, inesorabilmente, con il proprio futuro. Vi aspettiamo.</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-10949870968551927432011-06-25T12:52:00.001+02:002011-06-25T12:53:04.653+02:00Wireless lenta in modalità batteria<div style="text-align: justify;">E' un po' di tempo che mi danno su questa cosa ma non avevo avuto un minuto per verificare come potesse essere risolta. Il problema è il seguente: quando tengo l'alimentatore collegato al mio notebook con installata Sabayon Linux, la connessione wireless va che è una meraviglia; quando stacco l'alimentatore e il notebook entra in modalità power-save la connessione diventa inspiegabilmente lenta.</div><div style="text-align: justify;">Finalmente, documentandomi un pochino, mi sono reso conto della causa. La colpa è di pm-utils, un pacchetto che è installato di default su Sabayon e che fornisce il framework per la gestione energetica della macchina (tra l'altro viene utilizzato in sostituzione del vecchio hibernate-script). La configurazione responsabile del fastidioso comportamento della scheda di rete è in /usr/lib/pm-utils/power.d/wireless: in pratica, nel momento in cui si passa in modalità power-save, pm-utils attiva il Power Management della scheda wireless. </div><br />
<div style="text-align: justify;">Per rendersene conto basta staccare l'alimentatore e dare un<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">iwconfig <interfaccia> | grep "Power Management</interfaccia></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
Se ottenete un<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Power Managementmode:All packets received</span></div><div><br />
allora effettivamente il Power Management è attivo e provoca il rallentamento della connessione.<br />
<br />
Ovviamente, modificando un pochino lo script di cui sopra si può impedire che questo avvenga ma francamente preferisco annullarne l'effetto solo quando voglio facendo in modo che quando non ho bisogno di un'altissima velocità tutto rimanga com'è. Per farlo si può semplicemente digitare il comando:<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">iwconfig </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><interfaccia> power off</interfaccia></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-60404409623523640302011-02-09T22:42:00.002+01:002011-02-09T23:22:23.128+01:00Gestire link ed2k in remotoHo già dedicato un post precedente ad illustrare come gestire i link ed2k da Firefox. Oggi mi è venuto in mente di provare a replicare l'esperimento da un computer remoto rispetto a quello in cui si trova in esecuzione aMule. <br />
<br />
Quello che si deve fare è semplicemente creare uno script di shell (ad esempio chiamato <span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">ed2k_remote.sh</span>) contente il seguente comando:<br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">path/del/comando/amulecmd -h indirizzo_ip -p porta_tcp -P password_amule -c "Add $1"</div><br />
Ovviamente, vanno sostituiti i valori corretti per il path del comando <span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">amulecmd</span> (si può troavare con un semplice <span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">which amulecmd</span> dato da shell), l'indirizzo ip e la porta della macchina sul quale è in esecuzione aMule (la porta di default è la 4712) e la password che avete inserito quando avete configurato il vostro mulo per accettare connessioni esterne. Non è molto sicuro inserire questa password in chiaro nello script quindi forse dedicherò un altro post a risolvere questo piccolo problema di sicurezza.<br />
<br />
Una volta creato lo script basterà renderlo eseguibile (<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">chmod +x ed2k_remote.sh</span>) e piazzarlo da qualche parte nel proprio filesystem (io consiglio la directory /usr/local/bin). Successivamente, seguendo le istruzioni contenute in questo <a href="http://mizar-world.blogspot.com/2010/02/firefox-3-o-35-ed-i-link-ed2k.html">post</a>, e avendo l'accortezza di utilizzare il nostro script al posto del comando e2dk, avremo la soddisfazione di comandare il nostro muletto da lontano.MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-15548166186811168272011-01-26T10:15:00.003+01:002011-01-26T10:16:14.092+01:00Repositories di Sabayon lentiSe avete notato una certa lentezza in entropy durante l'installazione di un qualunque pacchetto e se vi rendete conto che tale situazione è determinata da una alta latenza nell'individuazione e nello scaricamento del pacchetto stesso sui repositories potete provare a commentare la riga che inizia con<br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">repository|sabayonlinux.org|Sabayon Linux Official Repository|</div>nel file /etc/entropy/repositories.conf e sostituirla con<br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">repository|sabayonlinux.org|Sabayon Linux Official Repository|http://na.mirror.garr.it/mirrors/sabayonlinux/entropy|http://na.mirror.garr.it/mirrors/sabayonlinux/entropy#bz2</div>In questo modo state indicando a entropy quale repository utilizzare. Solitamente (anche se non sempre) il repository del Garr italiano è piuttosto veloce.MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-89285862855961992772010-12-26T11:00:00.029+01:002010-12-26T13:36:59.856+01:00Open-WRT su Fonera 2200In questi giorni, mi serviva proprio un piccolo gateway che mi permettesse di collegare un dispositivo dotato di sola scheda Ethernet al mio router wireless dall'altra parte della casa. Proprio mentre pensavo ad una possibile soluzione a questo problema, mi è venuta in mente la piccola scatolina bianca che giaceva dimenticata in mezzo alle altre cianfrusaglie da ormai almeno 2 anni: la Fonera!<br />
<br />
Essendo passato parecchio tempo (credo che il limite imposto dal produttore sia due anni a partire dall'acquisto prima di poter legalmente toccare qualcosa alla configurazione interna), ho pensato: perché non provare a piallare il firmware attuale e a piazzarci qualche altro ambiente un po' più familiare e soprattutto configurabile e controllabile a piacere? Detto fatto.<br />
<br />
La procedura è molto semplice. Premetto che la mia Fonera è una FON2200. Se avete un modello diverso probabilmente la procedura sarà un tantino differente.<br />
<br />
Per prima cosa, avrete necessità di resettare per benino la vostra Fonera in modo tale da tornare alla configurazione di base. Per far ciò, dovrete combattere un pochino con il tastino rosso di reset che potete trovare sulla parte inferiore del dispositivo:<br />
<ol><li>accendete la Fonera, senza collegare alcun cavo ethernet; </li>
<li>aspettate che la luce power e quella wlan si accendano entrambe;</li>
<li>tenete pressato il tastino di reset con una penna per 30 secondi circa;</li>
<li>mentre continuate a tenere premuto il reset, staccate il cavetto di alimentazione;</li>
<li>aspettate 30 secondi mantenendo pressato il pulsantino di rest;</li>
<li>collegate il cavetto di alimentazione nuovamente;</li>
<li>mantenete il reset premuto per altri 30 secondi;</li>
<li>ripetere questa procedure almeno 2 o 3 volte in modo da essere sicuri di avere riportato la Fonera alla configurazione originale cancellando qualunque upgrade del firmware o configurazione particolare.</li>
</ol>Dopo aver effettuato il reset del dispositivo controlliamo che tutto sia andato a buon fine. Per farlo, accendiamo la Fonera e, una volta che le luci power e wlan si sono nuovamente accese, agganciamoci alla sua rete wireless (solitamente il nome è MyPlace) e, aprendo un normale browser, colleghiamoci all'indirizzo 192.168.10.1. Se tutto è andato bene, dovrebbe aprirsi il pannello di controllo Web della Fonera e nella prima pagina dovrebbe essere indicata la versione del firmaware: 0.7.1r2. Se non è questa, ripetete la procedura di reset ancora fin quando non ottenete l'indicazione di questa versione del firmware. Se non ci riuscite, probabilmente la vostra non è una Fonera FON2200. Controllate bene la versione sulla parte inferiore del dispositivo.<br />
<br />
Ora passiamo alla parte più interessante. <br />
<br />
Come firmware da flashare sulla mia Fonera ho scelto Open-WRT e in particolare X-WRT che è perfettamente equivalente ma offre anche una utile interfaccia Web dalla quale configurare la maggior parte delle funzionalità del dispositivo.<br />
<br />
Ecco una lista di tutto ciò che vi serve (ovviamente do per scontato che siete sotto Linux):<br />
<ol><li>Il software ap51-flash, che vi permette di flashare il nuovo firmware: scaricate il codice dal repository svn e compilatelo con i comandi: <br />
<pre>svn co http://dev.open-mesh.com/downloads/svn/ap51-flash/trunk ap51-flash
cd ap51-flash
make
</pre></li>
<li>L'immagine del kernel di X-WRT (io ho usato l'ultima versione, la Kamikaze 8.09.2) che potete scaricare da <a href="http://downloads.x-wrt.org/xwrt/kamikaze/8.09.2/atheros/default/openwrt-atheros-vmlinux.lzma">qui</a></li>
<li>Il filesystem di root per X-WRT scaricabile da <a href="http://downloads.x-wrt.org/xwrt/kamikaze/8.09.2/atheros/default/openwrt-atheros-root.squashfs">qui</a>.</li>
</ol>Bene, ora che abbiamo tutti gli strumenti che ci servono possiamo metterci al lavoro. Seguite la procedura seguente e tutto andrà a buon fine:<br />
<ol><li>buttate giù tutte le vostre interfacce di rete ethernet e wireless in modo che queste non influenzino la procedura (do per scontato che sappiate farlo); </li>
<li>con il cavetto di alimentazione staccato, collegate il vostro pc alla Fonera tramite cavo ethernet;</li>
<li>lanciate da shell il comando:<br />
<pre>./ap51-flash eth0 openwrt-atheros-root.squashfs openwrt-atheros-vmlinux.lzma
</pre></li>
<li>ap51-flash dovrebbe partire e poi interrompersi aspettando che la Fonera si avvii;</li>
<li>accendiamo la Fonera collegando il cavetto di alimentazione;</li>
<li>ap51-flash dovrebbe risvegliarsi e proseguire nelle sue operazioni;</li>
<li>aspettiamo da 10 a 20 minuti, il tempo necessario affinchè sia il kernel che il filesystem di root vengano scritti nella memoria flash;</li>
<li>una volta terminato, ap51-flash riavvierà la Fonera con Open-WRT installato e funzionante.</li>
</ol>Piccola spiegazione per chi vuole sapere quello che sta succedendo: quando avviamo la Fonera il suo bootloader (Redboot) setta l'indirizzo dell'interfaccia ethernet a 192.168.1.1 e si mette in ascolto sulla porta 9000 per circa due secondi prima di avviare il sistema operativo presente nella memoria flash. Il software ap51-flash non fa altro che instaurare una connessione telnet con Redboot, fermare il processo di boot e utilizzare i comandi appropriati del bootloader per scrivere le nuove immagini sulla flash.<br />
<br />
Una volta riavviata la Fonera, potremo iniziare a giocare un pochino con Open-WRT. Per farlo, settiamo l'indirizzo della nostra interfaccia ethernet a 192.168.1.2 con netmask 255.255.255.0 e colleghiamoci in telnet al dispositivo sulla porta standard con un semplice:<br />
<pre>telnet 192.168.1.1</pre>Se vogliamo possiamo anche aprire un normale browser e collegarci allo stesso indirizzo. Si aprirà l'interfaccia Web di X-WRT che, per prima cosa, ci chiederà di cambiare la password di root. Fate attenzione che, da quel momento in poi, il telnet verrà disabilitato ma potremo collegarci alla Fonera con un semplice ssh:<br />
<pre>ssh root@192.168.1.1</pre>con la password appena settata. <br />
<br />
In un prossimo posto spiegherò come ho configurato la Fonera per adattarla alle mie necessità.MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-84972600561473188352010-12-10T22:19:00.005+01:002010-12-25T20:41:49.096+01:00Aggiungere traccia audio mp3 a file aviOgni volta che mi serve aggiungere una traccia audio .mp3 ad un file .avi (sostituendo quella che c'è già) perdo un sacco di tempo a cercare su Internet. Sembra che non molti abbiano questo stesso problema su Linux ma lo segno lo stesso qui in modo da ricordarlo:<br />
<br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">mencoder original.avi -o new.avi -ovc copy -oac copy -audiofile audio.mp3 </span><br />
<br />
Altri consigli utili su come usare opportunamente mencoder si possono trovare <a href="http://wiki.quakeworld.nu/Mencoder_howto">qui</a>.MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-62634455780950198072010-12-03T20:00:00.007+01:002010-12-03T20:05:13.295+01:00Utilizzare il telecomando di Sky per qualunque televisore<div style="text-align: justify;">Dopo aver comprato il mio televisore HD nuovo, mi ero ormai rassegnato ad utilizzare due telecomandi per gestire separatamente i canali analogici e digitale terrestre e quelli di Sky dato che la procedure descritta nel libretto di istruzioni del decoder non voleva sentirne di funzionare.<br />
<br />
Fortunatamente, ho trovato <a href="http://www.digital-forum.it/showthread.php?t=26062">qui</a> la soluzione al mio problema e lo posto qui per ricordarmi la procedura corretta e non perderla nei meandri della rete:</div><ul style="text-align: justify;"><li>a televisore spento, premere TV sul telecomando di Sky;</li>
<li>accendere il televisore col suo telecomando;</li>
<li>premere e tenere premuti OK e il TASTO ROSSO sul telecomando di Sky fino a quando il led rosso non lampeggia due volte;</li>
<li>premere il tasto TV sul telecomando di Sky e successivamente il tasto di accenzione/spegnimento; continuare a premere TV e il pulsante di accenzione/spegnimento fin quando il televisore non si spegne;</li>
<li>una volta che il televisore si è spento, premere subito il tasto OK sul telecomando di Sky per memorizzare il codice; il led dovrebbe lampeggiare due volte.</li>
</ul><div style="text-align: justify;">Ovviamente in questo modo non conosciamo il codice corretto per il televisore. A me la procedura ha funzionato dopo pochi tentativi quindi non sarebbe un problema ripeterla ogni qual volta il codice memorizzato va perso (ad esempio quando si scaricano le batterie del telecomando). Esiste comunque una procedura anche per scoprire il codice che si è appena memorizzato in modo da poterlo utilizzare con la procedura classica riportata sul libretto delle istruzioni del decoder Sky:</div><ul style="text-align: justify;"><li>mentre state vedendo Sky, premete il tasto TV sul telecomando di Sky; il televisore dovrebbe andare in modalità TV.</li>
<li>premere e tenere premuti OK e il tasto rosso sul telecomando di Sky, fin quando il led non lampeggia due volte;</li>
<li>inserire il codice 990</li>
<li>premere 1 e contare i lampeggi del led sul telecomando; annotare il numero in moda da non scordarlo;</li>
<li>premere 2 e contare nuovamente i lampeggi;</li>
<li>ripetere la procedura premendo 3 e 4;</li>
</ul><div style="text-align: justify;">Il mio codice è 0672.</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-81265324077043286872010-11-28T14:14:00.008+01:002010-11-28T14:23:45.746+01:00Bibtex e lo stile della bibliografia IEEE<div style="text-align: justify;">Linux e Latex sono due strumenti fantastici anche solo per il fatto che sono io a decidere come voglio che qualcosa si comporti, e non il computer. Ho una particolare esigenza? Sulla rete c'è una mole tale di documentazione che è impossibile non trovare informazioni su come impartire una certa istruzione al sistema in modo che faccia, esattamente, quello che voglio.<br />
<br />
Oggi sto lavorando con Latex e Beamer e come stile della bibliografia ho scelto lo stile IEEE (IEEEtran.bst). Il problema di questo stile è che ha un comportamento particolare: se nella bibliografia vengono citati si seguito due articoli con i medesimi autori allora nel secondo i nomi di questi ultimi verranno sostituiti con dei trattini. Qualcosa di questo tipo:<br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">C. Caio, and S. Sempronio, “Titolo dell'articolo”</div></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">in Conferenza, 2010, pp. 111–222.</div><div style="text-align: justify;"><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">——, “Titolo di un altro articolo con gli stessi autori” </div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">in Qualche altra conferenza, 2009, pp. 11–22.</div><br />
Non so per quale assurdo motivo si comporti in questo modo. So che è veramente insopportabile.<br />
<br />
Ecco come risolvere il problema.</div><div style="text-align: justify;">Per prima cosa è necessario inserire nel file .bib incriminato la seguente direttiva:<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> </span><br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">@IEEEtranBSTCTL{IEEEexample:BSTcontrol,</div></div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;"> CTLdash_repeated_names = "no"</div><div style="text-align: justify;"><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">}</div><br />
Per attivare la direttiva basta inserire nel documento Latex che utilizza quel file .bib il comando<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> </span><br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">\bstctlcite{IEEEexample:BSTcontrol}</div><br />
subito dopo l'inizio del documento (<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">\begin{document}</span>).<br />
<br />
Il comando Latex <span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">\bstctlcite</span> si trova nel pacchetto IEEEtrantools che potete scaricare da <a href="http://www.michaelshell.org/tex/ieeetran/tools/">qui</a>. Scaricate il file <span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">IEEEtrantools.sty</span>, inseritelo da qualche parte nella vostra directory di lavoro e includetelo con il comando:<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> </span><br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">\usepackage{style/IEEEtrantools}</div><br />
Et voilà!</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-41620757783328582112010-11-28T11:48:00.004+01:002010-11-28T14:23:04.266+01:00Beamer e Kile<div style="text-align: justify;">Beamer è una classe Latex che permette di creare delle presentazioni davvero eccezzionali senza dover ricorrere ad odiati programmi WYSIWYG (What You See is What You Get) come Impress di OpenOffice o addirittura PowerPoint di Office.<br />
<br />
Si può installare sotto Sabayon con un semplice:<br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">sudo equo install beamer</div><br />
Dopo averlo installato, per fare in modo che Kile non si lamenti con un<br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">beamer.cls not found</div><br />
e che voi usciate pazzi provando a capire per quale motivo avete installato Beamer ma Kile se ne frega, provate a dare un<br />
<br />
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">sudo mktexlsr</div><br />
e mi ringrazierete.</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-14076456931490272732010-11-22T21:09:00.004+01:002010-11-28T14:24:11.998+01:00Il peccato originale<div style="text-align: justify;">Leggo oggi sul Fatto Quotidiano un articolo di Luca Telese con allegato un video molto illuminante:</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><object height="385" width="640"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/qbaaKuYITlo?fs=1&hl=en_US"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/qbaaKuYITlo?fs=1&hl=en_US" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="640" height="385"></embed></object></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Io credo che non ci sia assolutamente alcun commento possibile se non una costatazione: una bambina che nasce in Italia da madre extracomunitaria ha un peccato originale che nessun battesimo le potrà togliere. Nessun vaccino, nessun certificato medico, niente assistenza sanitaria ordinaria, niente di niente.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">E la Chiesa cosa fa?</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">A volta lavorare solo in silenzio non basta.</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-47427003093896583372010-11-22T10:21:00.008+01:002010-11-28T14:25:33.084+01:00Oxygen scomparso da SabayonLa stile di default per KDE 4 su Sabayon era sempre stato Oxygen. Se però decidete di formattare e reinstallare Sabayon da zero, come ho fatto io ultimamente, vi accorgerete che, tra gli stili riportati in System Settings -> Application Appearance -> Style, Oxygen non viene più elencato.<br />
<br />
Tutti gli altri stili non sono all'altezza di Oxygen, soprattutto se, anche voi come me, vi eravate ormai abituati e non riuscite a sopportare le piccole differenze di aspetto nelle finestre e nel sistema in generale.<br />
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La soluzione? Semplicissima. Installate il pacchetto kde-base/kstyles con un bel<br />
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<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">sudo equo install kde-base/kstyles<br />
</div><br />
e nel nostro elenco di stili comparirà nuovamente per magia Oxygen.<br />
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Se poi, anche voi come me, volete che tutto sia uniforme nel vostro sistema e, per esempio, non sopportate che applicazioni come Skype abbiano uno stile differente da tutto il resto nonostante siano Qt native, potete provare la seguente soluzione. Aprite Skype e andate sulle Opzioni. Nella sezione Generale viene lasciata la possibilità di scegliere lo stile ma, purtroppo, Oxygen non viene normalmente elencato, nonostante sia installato. <br />
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<div style="font-family: inherit;">Per risolvere provate a lanciare il comando <span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><span style="font-family: inherit;">qtconfig</span> </span>e selezionate da lì lo stile che volete venga utilizzato nelle applicazioni Qt.</div><div style="font-family: inherit;">Se selezionate Oxygen e riavviate Skype, vedrete che adesso lo stile è riportato nell'elenco ed è possibile selezionarlo.</div><div style="font-family: inherit;"><br />
</div><div style="font-family: inherit;">Purtroppo Skype da qualche problema di visualizzazione utilizzando Oxygen (icone che escono dai bordi della finestra e cose di questo genere) per cui penso che per adesso tornerò allo stile di default.</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2689015218178089536.post-54176397732076039602010-10-22T21:42:00.004+02:002010-11-28T11:38:19.975+01:00Il sonno fa brutti scherzi<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT43FGGlCuamJo_Tht3NQrgwhKkxNvPLidRVca8BdWwRSjO6YPoN9rNBeAmXJvqsEkf3bKMKpXHY_hvCZwL1d5gnN1RwqWLkjNmg157ycLThajkYJiQth9rUgH4yPpcu69XnimqIjM7lT5/s1600/4906fdf652d74_zoom.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT43FGGlCuamJo_Tht3NQrgwhKkxNvPLidRVca8BdWwRSjO6YPoN9rNBeAmXJvqsEkf3bKMKpXHY_hvCZwL1d5gnN1RwqWLkjNmg157ycLThajkYJiQth9rUgH4yPpcu69XnimqIjM7lT5/s200/4906fdf652d74_zoom.jpg" width="200" /></a></div>Ogni tanto Napolitano si sveglia e, con ancora gli occhi impastati dal sonno e la bocca amara, si chiede dove si trova e cosa stava facendo. Poi, solitamente, scorge di fronte a sè un foglio di carta e lo firma senza nemmeno leggerlo, come per scacciare un brutto sogno, per poi ritornare a dormire. Altre volte, quando il sonno è stato particolarmente riposante e gli consente di tenere gli occhi aperti per più di cinque minuti e di parlare mettendo una dietro l'altra un paio di parole che gli sembrano avere senso, si esercita nel suo secondo sport preferito (dopo la firma carpiata con avvitamento doppio) ovvero il monito (detto anche moral dissuasion in inglese, che fa più figo). </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Ecco, oggi è uno di quei giorni fortunati.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Nei giorni come questo, Napolitano si sveglia e, come preso da un atavico e lancinante dubbio, si chiede cosa sia mai quella cosa strana e lontana nel tempo (quasi leggendaria) di cui stava sognando e di cui (ce l'ho proprio qui sulla punta della lingua!) purtroppo non ricorda il nome. Solitamente, osserva la sua grande biblioteca stracolma di pesanti volumi e tra questi trova la risposta al sua dilemma; scorge un libretto piuttosto sottile, quasi insignificante, vecchio, un po' sgualcito e tutto ad un tratto si alza, allunga la mano per prenderlo, lo osserva e ne legge il titolo, sulla copertina ingiallita: la Costituzione della Repubblica Italiana. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Vero! Esiste la Costituzione! Come ho fatto a dimenticarmene?</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Solitamente, almeno nel mondo occidentale, fin da piccoli ci insegnano che, per iniziare a leggere un libro, si parte dalla prima pagina. Ma Napolitano oggi era in vena di essere alternativo. Forse avrà pensato: se leggo solo la fine (la dove dicono chi è l'assassino!), magari mi ricordo anche tutto il resto. Aprendo una delle ultime pagine, capisce al volo che quello che ha di fronte è qualcosa di importante (cavolo parla di me!):</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Articolo 90</i></div><div style="text-align: justify;"><i>Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.</i> <i>In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune<i></i>, a maggioranza assoluta dei suoi membri<i></i>.</i></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Bellino. Quasi quasi ci faccio un monito! Uno di quelli pesanti. Non sia mai che dicano che non faccio il mio dovere! </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>"Visto l'esito della discussione svoltasi sulla proposta di legge costituzionale e nell'imminenza della conclusione dell'esame referente, ritengo di dover esprimere profonde perplessità sulla conferma da parte della commissione della scelta d'innovare la normativa vigente prevedendo che la sospensione dei processi penali riguardi anche il presidente della Repubblica. Questa previsione non era del resto contenuta nella legge Alfano da me promulgata il 23 luglio 2008. Come già ribadito più volte, è mia intenzione rimanere estraneo nel corso dell'esame al merito di decisioni delle camere, specialmente allorché riguardino proposte d'iniziativa parlamentare e di natura costituzionale. Non posso peraltro fare a meno di rilevare che la decisione assunta dalla Commissione da lei presieduta incide, al di là della mia persona, sullo status complessivo del Presidente della Repubblica riducendone l’indipendenza nell’esercizio delle sue funzioni. Infatti tale decisione, che contrasta con la normativa vigente risultante dall’articolo 90 della Costituzione e da una costante prassi costituzionale, appare viziata da palese irragionevolezza nella parte in cui consente al Parlamento in seduta comune di far valere asserite responsabilità penali del Presidente della Repubblica a maggioranza semplice anche per atti diversi dalle fattispecie previste dal citato articolo 90.</i>"<span class="adv adv-middle-inline" style="display: none;"> </span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Ah! Gliele ho cantate!</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Purtroppo, a volte, i libri è meglio leggerli partendo dalla prima pagina. Se, infatti, Napolitano avesse aperto il libro dalla parte giusta, avrebbe probabilmente scorto un altro articolo, addirittura un po' più corto di quello da lui scoperto ma certamente più importante, su cui avrebbe potuto "monitare" in maniera più sensata:</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Articolo 3</div><div style="text-align: justify;"><i>Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale <b>e sono eguali davanti alla legge</b>, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.</i> </div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Ma a volte si sa, il sonno fa brutti scherzi.</div>MiZaRhttp://www.blogger.com/profile/16318378572200618941noreply@blogger.com