venerdì 1 ottobre 2010

Giampilieri

1° Ottobre 2009: l'acqua e il fango si portano via la vita di 37 persone. Pioveva si, ma non così forte. Ha piovuto a lungo forse, ma non era un uragano. Le persone qui muoiono, perché piove. Sembra una frase idiota ma è la pura verità. Forse è semplificare un po' troppo ma, è così: qui a Messina un anno fa 37 persone sono morte perché pioveva.

Non vi sembra la cosa più assurda del mondo?

Di chi è la colpa? Credo che a un anno di distanza sia anche giusto cercare di stabilire la responsabilità. Beh, voglio prendere spunto da questa vignetta disegnata da Lelio Bonaccorso per dire la mia.


Sono molto d'accordo con il fatto che questo paese ha bisogno di uomini e non politici. Ma più di ogni altra cosa sono d'accordo con la didascalia che Lelio ha messo a commento dell'immagine su Facebook: "Per chi non lo sapesse oggi è il triste anniversario della strage di Giampilieri a Messina. Strage di Stato aggiungo io, visto il menefreghismo e la sprezzante considerazione delle autorità nei confronti di terre, quelle del Sud, abbandonate al degrado, a cui a mio avviso si aggiunge la colpevole mancanza d'opposizione di noi cittadini. Almeno non prima che una tragedia prenda forma. Pubblico questo manifesto che disegnai l'anno scorso spinto dalla rabbia per ciò che vidi... manifesto e protagonisti vecchi tanto quanto attuali."

Ecco, vorrei commentare soprattutto la frase in grassetto e vorrei dire: è soprattutto colpa nostra. Per semplificare, da questo momento in poi vorrei dividere la storia in buoni e onesti, e in cattivi e disonesti. Tanto per banalizzare un poco, potremmo dire che, alla fin fine, i cattivi e i disonesti fanno benissimo il loro mestiere mentre i buoni e gli onesti non fanno assolutamente nulla. Forse mi ripeto, ma crediamo veramente che questi cosiddetta "classe dirigente" farà qualcosa per il benessere dei cittadini. Siamo convinti che queste persone abbiano veramente a cuore le sorti del nostro sud? Ovviamente no.

Ma il problema, a mio avviso, non è li. Loro fanno solo il loro sporco mestiere. Ci vuole tanto a capire che loro, in fondo in fondo, stanno facendo solo quello che il loro copione gli impone di fare. Veramente, io non me la prendo con loro. Ho superato questa fase. Anzi, vorrei anche dire che, in fondo, loro sono anche bravi nel loro sporco mestiere. Non potremmo aspettarci niente di meglio da loro. Non dobbiamo aspettarci niente da loro. Dobbiamo prendercelo da noi.

In matematica c'è qualcosa che si chiama implicazione: da A segue B ma da B non segue necessariamente A. Si chiama condizione necessaria ma non sufficiente. Ecco io porrei come condizione A "i cittadini se ne fregano e finché va tutto bene si fanno gli affari propri" e come condizione B "i politici e la classe dirigente si fanno SOLO i fatti loro". Certamente, almeno secondo me, da A segue B. Ma io vorrei andare oltre e dire: A non è solo condizione necessaria, è anche sufficiente. Si chiama coimplicazione. A è condizione necessaria e sufficiente per B e B è condizione necessaria e sufficiente per A. Secondo me, è il nostro caso.

Se non ci fosse cittadini che se ne fregano, che a volte sono anche conniventi, che non fanno bene il loro lavoro, che fanno e chiedono favori, che (e qui mi odierete) costruiscono dove non devono e poi approfittano dei condoni, che si fanno i fatti propri finché non succede qualcosa, non ci sarebbe neanche la classe dirigente che abbiamo adesso. Se c'è la classe dirigente che abbiamo adesso è perché NOI non facciamo assolutamente NIENTE. Si, certo, possiamo andare a manifestare ogni tanto. Quando c'è qualche anniversario siamo tutti lì a piangerci addosso. Ma il giorno dopo? Manifestare può servire, commemorare è dovuto e giusto. Ma non può bastare.

Ogni singolo giorno dovremmo fare la differenza. Certo in un paese normale non sarebbe richiesto. In un paese normale potremmo semplicemente dedicarci alle nostre vite con serenità perché tutte queste cose sarebbero già metabolizzate da tempo e applicate senza accorgersene.

Quando, finalmente, metabolizzeremo che il vero potere ce l'abbiamo noi allora non dovremo più piangere morti.

P.S.
Ad esempio, stiamo tutti aspettando il grosso terremoto nell'area nord orientale dalla sicilia. E' passato più di un secolo dal terremoto del 1908 e sappiamo tutti che, prima o poi, ce ne sarà un altro. Sappiamo tutti che sarà un terremoto grosso. Non sarà certo una pioggia di una notte.

Ma, nonostante tutto, non stiamo facendo assolutamente niente.

Io sono convinto che piangeremo di nuovo. E poi faremo commemorazioni.