domenica 20 novembre 2011

Di(s)missioni

Riflessioni ed Appunti  dal consiglio comunale del 16/11/2011:
Non c’e altra economia a Messina se non quella alimentata dalla speculazione edilizia. Mentre nel porto ci sono due navi da crociera e in giro per la città ci sono turisti come cani smarriti che non sanno dove andare, noi continuiamo a basare la nostra economia sui palazzoni. Non è concepibile che lavoratori di una impresa che niente ha a che vedere con l’edilizia siano costretti a basare il loro futuro e quello dei loro figli sulla speculazione. A Messina abbiamo solo imprenditori con i soldi degli altri. Imprenditori che non hanno idea di come innovare, portare avanti le loro aziende, che parlano di rischio e vogliono invece solo garantite le loro rendite. Non ci sono strumenti adatti a impedire a questi mercenari di fare ciò che vogliono. Dove sono i sindacati? Quel è la posizione della CGIL in merito? Dov’è il PD, assente ingiustificato come sempre?.
Il consigliere Saglimbeni dichiara di votare la delibera nonostante già immagini che l’imprenditore non abbia alcuna intenzione di preoccuparsi del futuro dei suoi lavoratori ma sia interessato solo all’operazione immobiliare. Come dire: siamo dei pupi di pezza e ce ne vantiamo. Trischitta dice che l’unico obbiettivo doveva essere quello di mantenere la fabbrica dov’è per ragioni storiche ed economiche. Precisa inoltre che se non si fosse presa la decisione di chiudere la Molini Gazzi per questioni sempre riconducibili a speculazione edilizia non si sarebbe creato un precedente che ha poi portato ad una sentenza del TAR e a questa situazione.
Questa classe politica nelle persone dei singoli consiglieri comunali non è in grado di svolgere il proprio compito. Sarebbe facile dichiarare che la mancanza di decisione è dovuta a interessi personali ma in realtà traspare più che altro una complessiva incapacità, inettitudine. Al di la delle indicazioni di dirigenti di partito o di poteri forti extra-consiliari traspare che ogni testa è un tribunale e di solito non particolarmente brillante.