venerdì 12 febbraio 2010

Fuori e dentro il Palazzo

C'era più gente di quanto pensassi oggi al Sit-in contro la presentazione del progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina di fronte al Palazzo della Cultura, in occasione della sua inaugurazione. Abbiamo cominciato in pochi ma, via via che il tempo passava e il traffico diminuiva, la gente affluiva. Certo, paragonare questa manifestazione ad uno qualunque dei presidi del movimento No-Tav o No-DalMolin fa scemare ogni ottimismo. Certo, c'erano sempre le stesse facce, le stesse persone che lottano da una vita all'interno del movimento. Certo, i ragazzi sotto i 25 anni si contavano sulle dite di una mano. Ma in fondo meglio vedere il lato positivo della cosa, giusto?

Durante il Sit-in, ho avuto modo di parlare con un fotografo che se l'è presa con me perché le persone erano poche. Mi ha detto di essere di destra e mi ha rinfacciato che il movimento No-Ponte non è aperto ad associazioni e/o partiti che, pur essendo di destra, vorrebbero partecipare più attivamente e contribuire. Prima di tutto, non ho mai capito per quale motivo il movimento No-Ponte dovrebbe essere necessariamente di sinistra (questa necessità di taggare politicamente e/o ideologicamente qualunque cosa mi ha sempre dato fastidio). In ogni caso, non ho potuto fare a meno di confermargli che aveva perfettamente ragione. Pur non essendo presente in prima persona alle riunioni organizzative, so di per certo, tramite il ragazzo che solitamente rappresenta Energia Messinese all'interno del movimento, che buona parte del tempo viene speso in discussioni e litigi relativi alla possibilità o meno di consentire ad associazioni e partiti di destra di partecipare attivamente e dare una mano. Non è la prima volta che sento cose di questo genere e credo che in questo modo non andremo assolutamente da nessuna parte.

Successivamente, ho avuto la possibilità di entrare all'interno del Palazzo proibito. E' affascinante notare con quanta facilità io sia riuscito ad entrare mentre Renato Accorinti e alcuni altri avevano perso mezz'ora a litigare con il questore, a farsi spingere, a gridare, prima di avere il permesso di mettere un piede dentro (vi consiglio di dare un'occhiata al secondo video in fondo). Dicevo, ho avuto la possibilità di entrare per dare un'occhiata e sentire una piccola parte della conferenza (il tempo di scocciarmi e uscire di nuovo). Ho sentito parlare prima il presidente della società Stretto di Messina Calarco, poi il nostro amato Sindaco Buzzanca, infine il presidente della Provincia di Messina Ricevuto. La mia prima, direi quasi folgorante, impressione è stato il distacco assoluto tra quanto accadeva fuori e quanto vedevo e sentivo dentro. Non solo una differenza di contenuti, di opinioni e/o motivazioni. No, qualcosa di più profondo. E' come se si vivesse in universi separati e incomunicabili. Loro, avvolti come bambagia nel loro potere, si muovono attraverso meccanismi oscuri. Quando li si sente parlare, bisogna prestare veramente attenzione perché ogni parola ha due, tre significati e ogni frase è un messaggio per qualcuno. A volte, non riesco a capire se mentono sapendo di mentire o se credono veramente in quello che dicono o in quello che sentono dire agli altri. Noi, d'altra parte, siamo lì che gridiamo, urliamo le nostre ragioni. Ma a volte, mi capita di pensare, urliamo anche la nostra frustrazione per non essere dentro con loro, per non avere il potere di cambiare lo stato delle cose. E subito dopo, torniamo alle nostre vite senza impatto, forse con la coscienza pulita ma sostanzialmente con un nulla di fatto. Ho l'impressione che due siano le cose: o loro vivono sulla luna oppure siamo noi a non vivere affatto. Non sono in grado di definire la sensazione in maniera più accurata ma sono certo che non è sintomo di una situazione sana. Non è sicuramente ciò che si intende quando si usa la parola politica. Rappresentazione perfetta di ciò che ho cercato di esprimere è il terzo video in fondo che mostra, tra l'altro, l'arrivo del Presidente della Regione Sicilia Lombardo e l'accoglienza festosa dei manifestanti.