domenica 28 febbraio 2010

Some Gentoo and Sabayon Tips

Se, come me, avete un overlay personale nel quale inserite gli ebuild scritti da voi o trovati in giro in rete e se vi è capitato di avere un errore di questo tipo quando utilizzate il Portage:
WARNING: One or more repositories have missing repo_name entries:

/usr/local/portage/mizar/profiles/repo_name

NOTE: Each repo_name entry should be a plain text file containing a
unique name for the repository on the first line.             
il problema sta nel fatto che il Portage non riconosce l'overlay perchè non sa come si chiama. Il trucco è creare una directory profiles nel vostro overlay e un file repo_name con un nome qualunque (anche soltanto local):
$ sudo mkdir /usr/local/portage/mizar/profiles
$ sudo echo "local" > /usr/local/portage/mizar/profiles/repo_name
Naturalmente sostituite a mizar il nome della directory nella quale avete il vostro overlay.

Se utilizzate Sabayon Linux può esservi capitato negli ultimi tempi di ricevere dal Portage una lamentela di questo tipo:
!!! The following installed packages are masked:
- dev-java/sun-jdk-1.6.0.17 (masked by: dlj-1.1 license(s))
A copy of the 'dlj-1.1' license is located at '/usr/portage/licenses/dlj-1.1'.

- net-im/skype-2.1.0.81 (masked by: skype-eula license(s))
A copy of the 'skype-eula' license is located at '/usr/portage/licenses/skype-eula'.

- dev-java/sun-jre-bin-1.6.0.17 (masked by: dlj-1.1 license(s))
- app-emulation/virtualbox-bin-3.1.0-r11 (masked by: PUEL license(s))
A copy of the 'PUEL' license is located at '/usr/portage/licenses/PUEL'.

- net-wireless/broadcom-sta-5.10.91.9.3-r3 (masked by: Broadcom license(s))
A copy of the 'Broadcom' license is located at '/usr/portage/licenses/Broadcom'.

- dev-java/sun-jdk-1.5.0.22 (masked by: dlj-1.1 license(s))
For more information, see the MASKED PACKAGES section in the emerge
man page or refer to the Gentoo Handbook.                       
In questo caso, il problema è che Entropy installa i pacchetti sottoposti a licenza bypassando il Portage, il quale, quando si accorge della situazione, giustamente si lamenta. Per risolvere inserite nel vostro file /etc/make.conf una nuova riga di questo tipo:
ACCEPT_LICENSE="dlj-1.1 Broadcom PUEL skype-eula"
Se inserite:
ACCEPT_LICENSE="*"
non avrete più problemi di questo tipo ma Portage non vi avvertirà più quando state per installare un pacchetto sottoposto a licenza d'uso.

Installare Sage su Sabayon Linux

Dopo aver combattuto per tre giorni con Mathematica su Windows, ho deciso che ne avevo abbastanza. Il mio problema era piuttosto semplice: verificare se la mia tecnica di risoluzione numerica di una classe di modelli forniva risultati corretti, confrontandola con la soluzione analitica nota. La forma analitica della soluzione non era neanche troppo complessa: un semplice integrale e qualche costante qua e la. Ma niente da fare. Sintassi incomprensibile, stalli indefiniti, errori numerici di qualunque tipo e genere. Ad un tratto, mi sono ricordato di chi sono: quando mai io ho usato Winzozz, se non nei primordi della mia adolescenza ignorante? Non c'è un'alternativa valida a Mathematica in ambiente open source? So che di MatLab esiste una versione per Linux ma, essendo contrario per principio all'utilizzo software proprietario, mi sono rifiutato di installarlo per vedere se riuscivo a cavare un ragno dal buco. Così ho domandato un po' in giro e ho travato Sage. Sage si candida come il sostituto naturale in ambiente open source per MatLab e Mathematica. In realtà, non è un vero e proprio software a sé stante ma una sorta di front end che permette di utilizzare tutta una serie di altri software matematici già presenti in Linux come Octave, Maxima, ecc.

Passiamo all'installazione. Il pacchetto per Sage non è presente sul Portage nè tanto meno su Entropy. Per installare il tutto, quindi, è necessario andare a cercare l'ebuild da qualche parte. Esiste un overlay completamente dedicato a Sage: sage-on-gentoo. Per prima cosa quindi è necessario installare l'overlay tramite layman:
$ sudo layman -L
$ sudo layman -a sage-on-gentoo
Se, come nel mio caso, layman installa gli overlay in /usr/local/portage/layman allora, dopo aver lanciato i comandi suddetti, vi ritroverete con una nuova directory /usr/local/portage/layman/sage-on-gentoo. In tale directory sono contenute, tra l'altro, le directory package.use e package.keyword con due file di nome sage al loro interno. Il contenuto del file sage presente nella directory package.keyword va copiato all'interno del vostro file /etc/portage/package.keyword oppure, nel caso in cui utilizziate package.keyword in forma di directory, sarà possibile copiare direttamente il file sage al suo interno. Tale operazione serve a smascherare i pacchetti necessari a sage per essere installato. La stessa cosa va fatta per il file sage contenuto nella directory package.use il cui contenuto va copiato nel vostro file /etc/portage/package.use. Anche in questo caso se utilizzate package.use in forma di directory potete semplicemente copiare il file sage al suo interno. Questa operazione serve per settare correttamente le USE flags affinché le dipendenze di sage vengano compilate con tutte le funzionalità necessarie.
$ sudo echo #SAGE >> /etc/portage/package.keyword
$ sudo cat /usr/local/portage/sage-on-gentoo/package.keyword/sage >> /etc/portage/package.keyword
$ sudo echo #SAGE >> /etc/portage/package.use
$ sudo cat /usr/local/portage/sage-on-gentoo/package.use/sage >> /etc/portage/package.use
Fin qui stiamo semplicemente seguendo le istruzioni contenute nella pagina principale del sito dedicato all'overlay sage-on-gentoo. Tali istruzioni non sono risultate sufficienti nel mio caso: alcuni pacchetti risultavano ancora mascherati e alcune USE flags non erano ancora settate bene.
Ho sistemato il tutto con:
$ sudo echo "net-zope/zope-i18nmessageid **" >> /etc/portage/package.keyword
$ sudo echo "sci-mathematics/maxima ecl -sbcl" >> /etc/portage/package.use
$ sudo echo "dev-libs/boehm threads" >> /etc/portage/package.use
$ sudo echo "dev-libs/boehm threads" >> /etc/portage/package.use
Ora potete partire con la compilazione di sage con un bel
$ sudo emerge sage
Mettetevi comodi ci vorrà un po' di tempo.

PS: se la compilazione fallisce provate a settare la USE flag thread anche per il pacchetto media-gfx/tachyon e a selezionare l'implementazione atlas per le librerie lapack tramite:
$ sudo eselect lapack set at

venerdì 26 febbraio 2010

Per il Tg1 Mills è stato assolto

Ho appena finito di vedere il servizio del Tg1 delle 13.30 sugli ultimi recenti sviluppi del caso Mills. Come spero sappiano almeno tutti i frequentatori della Rete, l'avvocato inglese David Mills è stato condannato, in primo e in secondo grado, a quattro anni e mezzo di reclusione per la falsa testimonianza resa ai Pubblici Ministeri di Milano che indagavano sul caso All Iberian e sulla corruzione di alcuni ufficiali della Guardia di Finanza. La falsa testimonianza, secondo le sentenza della Procura di Milano, è stata resa al fine di favorire l'attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed è stata pagata profumatamente con circa 600 mila dollari.

Ieri la Corte di Cassazione ha messo la parola fine al caso (almeno parzialmente) annullando le sentenze precedenti per sopravvenuta prescrizione del reato. Secondo la sentenza della Corte, il reato sarebbe stato commesso in data 11 novembre 1999 (ovvero nel momento in cui l'avvocato fornisce le istruzioni per il trasferimento del denaro), e non il 29 febbraio 2000 (ovvero il giorno in cui il denaro effettivamente viene trasferito) come sostenuto fino al secondo grado di giudizio. Ora, il reato è prescritto ma il colpevole rimane tale. Mills, infatti, non è stato prosciolto nel merito e, così come è stato chiesta dal sostituto Procuratore generale della Cassazione Ciani, dovrà risarcire la Presidenza del Consiglio per il danno all'immagine e per l'intralcio al corretto funzionamento della giustizia prodotto dalla sua reticenza.

Al di là dell'ironia della sorte (il corrotto che deve rimborsare il corruttore non si è mai visto neanche nei peggiori film), non credo proprio che una persona innocente venga solitamente obbligata a sborsare altri soldi a causa del processo che ha dovuto subire. Anzi solitamente una persona che è stata proclamata innocente, viene risarcita o quanto meno non è tenuta al pagamento delle spese legali. Ecco, invece, Mills sarà tenuto anche a quello. Mi è piaciuto molto il commento del presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, il quale ha dichiarato: "Dalla sentenza della Corte di Cassazione al processo All Iberian si evincono due fatti definitivi e incontrovertibili: Silvio Berlusconi ha corrotto David Mills e lo stesso Mills (come presumibilmente anche Berlusconi nel processo che riprende sabato) l'ha fatta franca solo perché il corruttore si è fatto una legge ad personam che ha diminuito i tempi di prescrizione. In ogni paese civile un Presidente del Consiglio per molto meno si sarebbe dimesso. Invece nel centrodestra c'è chi festeggia e tarocca la sentenza facendola passare per assoluzione. Berlusconi va sconfitto politicamente, ma va anche denunciato con forza il tentativo di mistificazione della verità che i suoi giornali, le televisioni di sua proprietà e quella pubblica che controlla direttamente e i suoi più stretti collaboratori stanno compiendo in queste ore". Niente da eccepire: finalmente un politico che parla chiaro e tondo. Non ce ne sono molti.

Purtroppo, il direttore del Tg1 Augusto Minzolini probabilmente non è d'accordo con questa interpretazione, dato che, come dicevo, mi sono dovuto sorbire un servizio veramente scandaloso. Le parole "assoluzione", "assolto" e roba del genere sono state ripetute con vomitevole frequenza in modo che non venisse dato adito a dubbi, mentre la parola "prescrizione" è stata utilizzata una sola volta, in una frase sbrigativa e poco chiara, probabilmente per tenersi al riparo da eventuali problemi. Se fosse stato solo per Minzolini certamente non ci sarebbe stato alcun motivo per pronunciarla. Al danno che i cittadini per bene devono subire, vedendo che i ladri la fanno sempre franca mentre chi fa le spese di tutto sono sempre loro, si aggiunge la beffa della presa in giro e della mistificazione della verità. In questi giorni mi è capitato di essere spesso in macchina e di sentire molti giornali radio. La serie di notizie che ero costretto a sentire mi hanno portato a pensare che in nessun altro paese tali giornali radio avrebbero potuto mai essere trasmessi: lo scandalo Telecom-Fastweb, un senatore della Repubblica coinvolto con la 'ndrangheta (Di Girolamo) e i commenti assurdi sulla situazione, il petrolio che avanza nel Po' verso l'Adriatico, gli strascichi dello scandalo sulla Protezione Civile, la sentenza Mills. Assolutamente assurdo in qualunque altro paese. E c'è ancora gente che si interroga se la situazione attuale possa essere paragonata allo scoppio di Tangentopoli più di dieci anni fa. Qua il problema non è se si può parlare di nuova Tangetopoli oppure no. Il problema adesso e sempre è se i colpevoli verranno condannati o la faranno franca: dagli ultimi sviluppi pare proprio che la faranno franca.

sabato 20 febbraio 2010

Il Mito sparente

E' sorprendente come, a volte, accadono delle cose che ti rimangono in testa. Ed è ancora più sorprendente come, quando qualcosa ti rimane in testa, subito dopo accade qualcos'altro e poi qualcos'altro ancora e poi ancora, fino a quando non ti formi un'opinione su un concetto. Ecco allora che scatta il post sul blog.

L'altro giorno, eravamo fuori dalla chiesa del Ringo, dopo aver assistito alla celebrazione del Mercoledì delle Ceneri. Classiche frasi: cosa facciamo, dove andiamo, dai facciamo qualcosa! Io e Sandro allora scattiamo insieme nella (per noi assolutamente classica) litania fanciullesca alla Jim Morrison: "Dai! Fondiamo una religione! Dai, dai! Di più, di più!". Federica, che era li accanto a noi, ci ha presi per pazzi. Io me ne sono accorto ma poi la pioggia ci ha impedito di parlarne. La cosa mi è tornata in mente ieri, mentre guardavo questo video sul sito del Fatto Quotidiano:




Vi consiglio di guardarlo direttamente dal sito del MisFatto perché c'è la versione completa. Anzi vi consiglio di guardare anche la sezione dal titolo "Il barzellettiere": semplicemente inquietante.
Comunque....

Stavo dicendo, guardo questo video e mi viene in mente quella situazione davanti al Ringo nonché alcune altre cose che racconterò a breve. Penserete che sono pazzo e che non ho niente da fare (e non ci andreste lontani), però la cosa ha un senso. Il video di Verdone, infatti, parla della decadenza del Mito nella nostra società. Carlo racconta di come, un giorno (fine anni sessanta), gli sia capitato di incontrare per strada Gian Maria Volontè (se non sapete chi è Gian Maria Volontè allora è inutile che continuate a leggere questo post... no scherzo!) e di come si sia avvicinato, rispettosamente e timorosamente, per fargli i complimenti. Subito dopo, fa un parallelo con un episodio in cui la situazione si capovolge: questa volta è lui l'attore famoso che viene avvicinato da un fan. Solo che questa volta il fan è un burino romano che praticamente aggredisce Carlo e lo costringe a telefonare ad un amico per fargli una delle sue classiche voci. Carlo racconta anche di un episodio che vede protagonista Alberto Sordi e fa notare, con un atteggiamento abbastanza auto-ironico, come da Gian Maria Volontè e Alberto Sordi si sia "scesi" a Carlo Verdone nella classifica del Mito.

E allora qui cominciano le associazioni di idee. Intanto ho pensato subito a come, pochi anni di distanza tra me, Sandro e Federica, possa comportare una differenza, a volte anche notevole, nel linguaggio e nei punti di riferimento culturali, magari anche solo nell'ambito del mondo dello spettacolo. Se chiedi a qualcuno della mia età se ha visto il film "The Doors" (o se conosce almeno Jim Morrison) penso che una buona percentuale risponderà di si e avrà presente la scena di cui sopra. Già pochi anni e la percentuale si abbassa. Questo ovviamente, di per se non significa nulla. E' ovvio che, nello scorrere degli anni, i modelli culturali, le icone e (appunto) il Mito si modifichino e si evolvano. Inoltre, a parità di età, tutto dipende anche dall'ambiente culturale in cui si è cresciuti, dalle persone che si è frequentate, dalle esperienze. Non si può essere troppo superficiali. Penso però che una cosa sia innegabile. Il Mito, inteso come modello culturale, come riferimento, come avanguardia, come agente che modifica la realtà e la rende più ricca, non si sta solo modificando. Sta sparendo.

Verdone fa notare come, nella società attuale, la visibilità viene data ai "senza talento". E qui mi viene in mente un'altra cosa su cui ho ragionato un po' di recente: il trailer del film "Genitori & Figli, agitare bene prima dell'uso". Penso che ce l'avrete tutti presente: quel film in cui Andrea Facchinetti, nella parte del figlio, dichiara "Sei milioni di italiani guardano il Grande Fratello! Siamo tutti dei coglioni?" e i suoi genitori, Michele Placido e Margherita Buy, gli rispondono in coro un sonoro "SI!". Al di là della speculazione ricorsiva da parte del mondo dello spettacolo, che è capace di criticarsi e prendersi in giro, solo ed esclusivamente per incrementare ancora di più gli introiti senza alcuna volontà di cambiamento effettiva, sicuramente questa scena fa riflettere. Forse sono io che frequento molte persone che non fanno altro che parlare di Grande Fratello, di Mauro, Veronica e altri che non so assolutamente chi siano, però è innegabile che in Italia negli ultimi anni fra i ragazzi e le ragazza della mia età o più piccoli non ci sia molto di cui parlare se non di quello. Quali altri modelli, quali altri Miti vengono forniti?

Prendiamo ad esempio il festival di San Remo, che ovviamente io sto boicottando e ignorando con tutte le mie forze (non che ci sia bisogno di un grosso impegno). Come tutti sappiamo, Morgan è stato cacciato e gli è stato impedito di partecipare al festival per aver fatto una battuta (sicuramente infelice) sul suo consumo abituale di cocaina. Io lo chiamerei il festival di San Ipocrisia ovviamente ma non è questo il punto. Il punto è che, mentre un cantautore con un innegabile talento (naturalmente non è che Morgan sia un genio ma lo sto prendendo come esempio perchè il caso è noto) è stato escluso dal festival per un motivo opinabile, assolutamente nessuno si è opposto, o sta discutendo (parlo di un'attenta analisi della situazione e non del gossip), sul fatto che Emanuele Filiberto abbia avuto la possibilità di presentarsi sul palco dell'Ariston, insieme a Pupo, come se fosse un vero artista quando invece non è assolutamente nessuno. Tanto è vero che, almeno, hanno avuto la decenza di buttarli fuori subito. (EDIT: O mio Dio, mi hanno appena detto che sono stati ripescati e sono in finale! Che vomito.)

E di questi episodi potrei raccontarne infiniti. La verità purtroppo è che, come dice Verdone, il nostro è un mondo di "senza talento" e in realtà, se ci pensate, la definizione si estende non solo al
mondo dello spettacolo. Prima c'era Moro, De Gasperi, Sturzo, Pasolini, Bobbio, Sciascia, Biagi, De Andrè, Rino Gaetano. Ora chi c'è? Calderoli? Vespa? Emanuele Filiberto? Un altro paio di decenni e non avremo più Miti veri grazie ai quali emozionarci, riflettere, analizzare il mondo e renderlo migliore.

Anobii: la libreria 2.0

Come vedete qui a destra è apparso un nuovo elemento grafico ad arricchire ancor di più il mio blog. E' la mia libreria Anobii. Cos'è Anobii? E' uno dei siti e degli strumenti migliori che io abbia scoperto nell'ultimo periodo soprattutto per quelli come me che leggono molto (o quanto meno ci provano).

Anobii.com è un vero e proprio social network, dotato però di una caratteristica particolare che lo rende differente dagli altri suoi simili come Facebook o Twitter. E' un social network tematico e in particolare è dedicato ai libri, alla lettura e allo scambio di idee e consigli letterari. Il mio essere, in fondo, un intellettuale snob mi fa dire che Anobii è il miglior social network che si possa immaginare (fino a quando non ne troverò uno cinematografico).

Quando ci si iscrive su Anobii si ha la possibilità di creare la propria libreria virtuale con i libri che si possiede, che si è letti, che si sta leggendo in quel momento o semplicemente che si desidera acquistare prima o poi. Inserire un libro è facile e veloce: basta inserire il codice ISBN e il sistema riconoscerà automaticamente il libro e l'edizione e lo aggiungerà alla Libreria o alla Lista dei desideri. Se poi si possiede un iPhone come me allora il tutto è veramente immediato: grazie ad una grandiosa applicazione è possibile semplicemente passare l'iPhone su codice ISBN del libro e automaticamente questo sarà aggiunto al proprio account Anobii. Geniale.

Come su Facebook o Twitter esiste il concetto di "amicizia" ovvero è possibile seguire le letture dei propri amici, scambiarsi i libri e chiacchierare sulle ultime novità sui propri scaffali. Esiste anche il concetto di "vicinanza": se navigando su Anobii notate che qualche altro utente ha i vostri stessi gusti letterari potete decidere di seguire le sue letture anche se in realtà non lo conoscete. In questo modo si possono conoscere persone nuove grazie all'accomunata passione per la lettura.

Ho scritto questo post per consigliare ai miei occasionali lettori questo interessantissimo sito. Se credete anche voi che la vita è troppo complessa per essere capita totalmente e il mondo troppo vasto per essere ammirato in ogni suo angolo, ma che i libri possono essere una buona soluzione al problema, allora Anobii.com è il sito che fa per voi.

venerdì 12 febbraio 2010

Fuori e dentro il Palazzo

C'era più gente di quanto pensassi oggi al Sit-in contro la presentazione del progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina di fronte al Palazzo della Cultura, in occasione della sua inaugurazione. Abbiamo cominciato in pochi ma, via via che il tempo passava e il traffico diminuiva, la gente affluiva. Certo, paragonare questa manifestazione ad uno qualunque dei presidi del movimento No-Tav o No-DalMolin fa scemare ogni ottimismo. Certo, c'erano sempre le stesse facce, le stesse persone che lottano da una vita all'interno del movimento. Certo, i ragazzi sotto i 25 anni si contavano sulle dite di una mano. Ma in fondo meglio vedere il lato positivo della cosa, giusto?

Durante il Sit-in, ho avuto modo di parlare con un fotografo che se l'è presa con me perché le persone erano poche. Mi ha detto di essere di destra e mi ha rinfacciato che il movimento No-Ponte non è aperto ad associazioni e/o partiti che, pur essendo di destra, vorrebbero partecipare più attivamente e contribuire. Prima di tutto, non ho mai capito per quale motivo il movimento No-Ponte dovrebbe essere necessariamente di sinistra (questa necessità di taggare politicamente e/o ideologicamente qualunque cosa mi ha sempre dato fastidio). In ogni caso, non ho potuto fare a meno di confermargli che aveva perfettamente ragione. Pur non essendo presente in prima persona alle riunioni organizzative, so di per certo, tramite il ragazzo che solitamente rappresenta Energia Messinese all'interno del movimento, che buona parte del tempo viene speso in discussioni e litigi relativi alla possibilità o meno di consentire ad associazioni e partiti di destra di partecipare attivamente e dare una mano. Non è la prima volta che sento cose di questo genere e credo che in questo modo non andremo assolutamente da nessuna parte.

Successivamente, ho avuto la possibilità di entrare all'interno del Palazzo proibito. E' affascinante notare con quanta facilità io sia riuscito ad entrare mentre Renato Accorinti e alcuni altri avevano perso mezz'ora a litigare con il questore, a farsi spingere, a gridare, prima di avere il permesso di mettere un piede dentro (vi consiglio di dare un'occhiata al secondo video in fondo). Dicevo, ho avuto la possibilità di entrare per dare un'occhiata e sentire una piccola parte della conferenza (il tempo di scocciarmi e uscire di nuovo). Ho sentito parlare prima il presidente della società Stretto di Messina Calarco, poi il nostro amato Sindaco Buzzanca, infine il presidente della Provincia di Messina Ricevuto. La mia prima, direi quasi folgorante, impressione è stato il distacco assoluto tra quanto accadeva fuori e quanto vedevo e sentivo dentro. Non solo una differenza di contenuti, di opinioni e/o motivazioni. No, qualcosa di più profondo. E' come se si vivesse in universi separati e incomunicabili. Loro, avvolti come bambagia nel loro potere, si muovono attraverso meccanismi oscuri. Quando li si sente parlare, bisogna prestare veramente attenzione perché ogni parola ha due, tre significati e ogni frase è un messaggio per qualcuno. A volte, non riesco a capire se mentono sapendo di mentire o se credono veramente in quello che dicono o in quello che sentono dire agli altri. Noi, d'altra parte, siamo lì che gridiamo, urliamo le nostre ragioni. Ma a volte, mi capita di pensare, urliamo anche la nostra frustrazione per non essere dentro con loro, per non avere il potere di cambiare lo stato delle cose. E subito dopo, torniamo alle nostre vite senza impatto, forse con la coscienza pulita ma sostanzialmente con un nulla di fatto. Ho l'impressione che due siano le cose: o loro vivono sulla luna oppure siamo noi a non vivere affatto. Non sono in grado di definire la sensazione in maniera più accurata ma sono certo che non è sintomo di una situazione sana. Non è sicuramente ciò che si intende quando si usa la parola politica. Rappresentazione perfetta di ciò che ho cercato di esprimere è il terzo video in fondo che mostra, tra l'altro, l'arrivo del Presidente della Regione Sicilia Lombardo e l'accoglienza festosa dei manifestanti.






giovedì 11 febbraio 2010

Contesteremo la parata pontista, renderemo visibile il no al Ponte!

In un un Palazzo della Cultura non ancora agibile e negato alla funzione per cui era stato pensato ( ad oggi neanche le associazioni musicali, che rischiano la chiusura per via dei tagli -decisi dal Governo della Regione- ai finanziamenti per le attività artistiche, vi hanno accesso) verrà presentato venerdì prossimo il progetto (che non esiste) del Ponte sullo Stretto. Nel luogo-simbolo delle incompiute, di questa città verrà illustrata l'opera che, a tutti gli effetti, si candida ad essere la più grande delle incompiute. In uno spazio blindato (e che ha a che fare con la cultura un luogo chiuso a i cittadini?) verranno forniti i dati che scandiscono i tempi dell'ennesimo massacro del nostro territorio. Noi ci battiamo da anni contro una prospettiva che abbiamo definito di devastazione ambientale, sociale e culturale. I nostri argomenti hanno trovato di recente conferma nel pronunciamento della Corte dei Conti, che ha sottolineato la disinvoltura dei dati economici, l'azzardo ingegneristico e il grave impatto ambientale della grande opera. Noi siamo abitanti di questa terra, non siamo sudditi. Per questo motivo, per confermare i tanti SI (alla messa in sicurezza sismica e d idrogeologica del territorio, al rilancio dei trasporti pubblici, alle infrastrutture utili e prossime a i cittadini) ed il solo NO (al Ponte sullo Stretto) che hanno animato le nostre recenti iniziative saremo presenti davanti al Palazzo della Cultura venerdì 12 febbraio alle ore 13 e ci renderemo visibili.

(dall'evento Facebook disponibile qui)

"Grandi eventi"? Grandi occasioni!

In questi due giorni si è scatenato un putiferio: Bertolaso, Balducci, sesso in cambio di appalti, favori, soldi, macchine e chi più ne ha più ne metta. In realtà come sempre l'informazione in Italia si ferma al gossip e non va veramente in fondo alla faccenda. Non è un fenomeno casuale o qualcosa di involontario. E' una cosa studiata con cura. Dai alle persone quello che veramente vogliono, ovvero particolari scabrosi, dettagli insignificanti ma molto molto pruriginosi, insomma gli dai qualcosa di cui poter parlare, ma nascondi, ometti o comunque eviti di ricordare, ciò che sarebbe veramente interessante e importante capire a fondo. In breve mantieni le persone nell'ignoranza che è ciò che veramente importa.

A cosa mi riferisco? Mi riferisco al sistema molto particolare di gestione degli appalti da parte della Protezione Civile ideato nell'ormai lontano (per la memoria di un italiano medio) 2008 sotto il governo Prodi e confermato naturalmente da Berlusconi quasi inalterato fino ad oggi. Veramente oggi ci sarebbe il piccolo particolare del decreto legge 195 del 30 dicembre 2009, che tra l'altro prevede la privatizzazione della Protezione Civile e la sua trasformazione in S.pA., ma di questo possiamo anche non occuparci nel dettaglio. Torniamo invece al discorso veramente interessante ovvero quello del, tutto italiano, sistema di gestione degli appalti per le "grandi emergenze" e per i "grandi eventi". Cosa sono le "grandi emergenze"? Beh sono quelle situazioni come il problema rifiuti a Napoli, il terremoto dell'Aquila, l'alluvione di Messina (quando ce ne si ricorda) che avrebbero, effettivamente, molto più a che fare con la Protezione Civile e che richiedono un intervento urgente e quindi la necessità di bypassare le normali procedure di assegnazione delle competenze e degli appalti.

Ma la cosa veramente particolare riguarda invece i "grandi eventi". Insisto sull'uso delle virgolette perché se voi andate qui trovate ad esempio l'ordinanza sulle "Ulteriori disposizioni per lo svolgimento dei «grandi eventi» relativi alla Presidenza italiana del G8, al 150° anniversario dell'Unità d'Italia e per consentire lo svolgimento nel territorio della regione Lazio dei mondiali di nuoto «Roma 2009». (Ordinanza n. 3684)". Quindi queste virgolette tutto sommato non sono una mia invenzione. In realtà questi "grandi eventi" non si sa bene cosa siano e quindi è necessario utilizzare il termine senza definirlo effettivamente contando sulle virgolette. Ma come funziona la gestione dei grandi eventi? Molto semplice. Ci sono i mondiali di nuoto a Roma? Sono passati 150 da quando la penisola è stata unita sotto un unico governo centrale? Occasione ghiotta! Inventiamoci una genialata: i criteri di selezione delle imprese che si occuperanno dei lavori, chiamate senza pubbliche gare d'appalto, così come i progetti, da ora in poi sono coperti dal segreto di Stato. La scusa? Questioni di sicurezza. In pratica cosa succede? Succede che tutto viene consegnato nelle mani della Protezione civile e del suo direttore, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso (futuro Ministro per acclamazione) che può in maniera assolutamente libera prendere decisioni e dare il via a provvedimenti senza dover rendere conto a nessuno se non al Presidente del Consiglio.

Volete altri esempi di "grandi eventi". Contestualizziamoli un po' tanto per capire a cosa servono le virgolette. Per farlo cito di sanapianta da fonte esterna:

LE OPERE SOTTO ACCUSA – Con simili premesse i lavori al centro della vicenda non possono che essere alcune delle più importanti opere in cantiere nel Paese. Non è un caso che alle società riconducibili ad Anemone erano state assegnate tre gare d’appalto relative al G8 che si sarebbe dovuto svolgere alla Maddalena nel 2009, opere riguardanti precisamente la realizzazione del quarto, quinto e sesto lotto di interventi infrastrutturali e complementari, ovvero il palazzo della conferenza e dell’area delegati, la residenza dell’Arsenale e l’area stampa e servizi di supporto. Nelle mani dell’imprenditore romano sono poi finiti anche due appalti per opere da realizzare nell’ambito delle celebrazioni per il 150esimo Anniversario dell’Unità d’Italia del 2011: il completamento dell’aereoporto internazionale dell’Umbria SantEgidio di Perugia e il nuovo Parco della musica a Firenze dove deve sorgere il nuovo Teatro del maggio Musicale. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, inoltre, sarebbero finite, tra le altre, pure le gare d’appalto per i mondiali di nuoto di Roma 2009, per la ristrutturazione dello stadio centrale del Foro italico, per la realizzazione del nuovo Museo dello sport di Tor Vergata, quella per la scuola per marescialli dei carabinieri di Firenze. Una valanga di denaro che sarebbe stato puntualmente e doverosamente contraccambiato ai tre tecnici. Il prezzo della corruzione sono ristrutturazioni di immobili, auto di lusso a sbafo, assunzioni di domestici e figli, favori sessuali con pagamento di escort a domicilio.

Cioè in pratica è questo: ci sono i mondiali di nuoto a Roma? Dobbiamo per forza fare la scuola dei carabinieri a Firenze. Logico no? Ora io dico non ci vuole un genio a capire che una situazione di questo tipo è sottoposta ad alcuni piccoli rischi tutti italiani. Quando concentri nelle mani di una singola persona un sacco di denaro e di potere cosa può succedere?

martedì 9 febbraio 2010

Di Pietro, De Luca e la coerenza

Ieri è apparso, sul blog di Antonio Di Pietro, un post nel quale il neo-rieletto Presidente dell'Italia dei Valori si appella agli elettori e spiega i motivi per cui ha deciso di appoggiare la candidatura di Enzo De Luca al governo della Regione Campania. Per chi non lo sapesse, De Luca è stato rinviato a giudizio due volte per truffa allo Stato, associazione a delinquere, concussione e falso, e domenica scorsa, nel corso del congresso nazionale dell'Idv, è stato processato e assolto per acclamazione dell'assemblea che ha deciso ad unanimità di appoggiarlo come candidato unico per il centrosinistra.
Su Youtube si trovano parecchi video sul discorso di De Luca. Ad esempio questi:





Di De Luca e delle sue parole mi inquietano, specialmente, la plateale bravura nel parlare politichese stretto e populista e la rabbia con la quale se la prende con i senzatetto e i disoccupati (almeno quelli da lui definiti "finti"). In realtà, non tutta l'assemblea dell'Idv si è manifestata apertamente d'accordo con la decisione del leader di candidare un individuo sotto processo. De Magistris, ad esempio, ha deciso di allontanarsi durante il discorso di De Luca e, successivamente, ha fatto alcune dichiarazioni che appoggio totalmente. In particolare: «E che hanno fatto, il processo breve? I processi si fanno in tribunale. Su De Luca non cambio idea, non lo voto».

Se volete maggiori informazioni sulla vicenda giudiziaria di De Luca non posso che rimandarvi ad un articolo del solito Travaglio che è l'unico, mi sembra, a mantenere la sua ferrea coerenza in ogni occasione. Di Pietro invece mi ha particolarmente deluso, svendendo tutti i "valori" del suo partito in nome della realpolitik e, dice lui, in nome del bene più grande che è quello di non consegnare la regione Campania in mano alla Camorra. Come se non lo fosse già. Mi sono invece sembrati come sempre coerenti De Magistris e Sonia Alfano. Quest'ultima ha dichiarato: "La scelta di appoggiare De Luca è un passo falso, non la condivido e pertanto non darò il mio contributo per una sua eventuale elezione. Si punta su De Luca per tentare il sorpasso e battere il centro-destra, ma è una scelta politica incoerente. Ci si poteva aprire ai movimenti e alla società civile anche in Campania, mantenendo la linea che ci si era prefissati. Non si può prescindere dalla questione morale, soprattutto in quella regione". Naturalmente, quando Sonia parla di movimenti e società civile sta parlando del candidato del Movimento a 5 Stelle in Campania, Roberto Fico.

Vi lascio con due video chicca di De Luca, tanto per farvi capire di che personaggio stiamo parlando. Nel primo se la prende con gli immigrati. Nel secondo dichiara di essere totalmente a favore degli inceneritori e addirittura ci informa che Alex Zanotelli sarebbe tutto tranne che un prete. Caro De Luca la verità è che di Zanotelli ce ne vorrebbero molti di più mentre di politici come te molti di meno.



domenica 7 febbraio 2010

Utilizzare applicazioni Adobe Air con Linux

Non sono riuscito a trovare un ebuild decente per installare Adobe Air su Gentoo. L'installazione è comunque semplice (naturalmente dovremo eseguire tutti i passi come utente root):
  • Scaricare Adobe Air SDK per Linux dal sito di Adobe da qui.
  • Creare una directory /opt/adobe-air-sdk/ (mkdir /opt/adobe-air-sdk) e scompattare al suo interno il tar.gz appena scaricato (cp AdobeAIRSDK.tbz2 /opt/adobe-air-sdk, cd /opt/adobe-air-sdk, tar -xvzf AdobeAIRSDK.tbz2).
  • Creare una directory dove andremo a conservare tutte le nostre applicazioni Air /opt/adobe-air-applications (mkdir /opt/adobe-air-applications).
  • Scaricare l'applicazione che ci interessa (ad esempio zeeb che è utile per organizzare la propria libreria di film su hard disk).
  • Creare un directory per l'applicazione /opt/adobe-air-applications/zeeb (mkdir /opt/adobe-air-applications/zeeb).
  • Scompattare l'applicazione nella nuova directory (cp zeeb.air opt/adobe-air-applications/zeeb, cd opt/adobe-air-applications/zeeb, unzip zeeb.air).
  • Ora sarà possibile eseguire l'applicazione con il comando /opt/adobe-air-sdk/bin/adl -nodebug /opt/adobe-air-applications/zeeb/META-INF/AIR/application.xml /opt/adobe-air-applications/zeeb.

Ho solo fatto a pezzi mia moglie di Alfonso Arau

Continua il mio excursus sui film di Woody Allen. Per la verità quest'ultimo è con Woody Allen e non di Woody Allen ma non vi è alcun dubbio sui motivi che hanno spinto il regista newyorkese ad accettare la parte. In "Ho solo fatto a pezzi mia moglie", infatti, c'è tutta la sottile ironia di cui è permeato il suo cinema, con un'unica importante differenza sull'ambientazione: New York non si vede neanche in cartolina e la trama si dipana tra il Texas e il Messico.

Tex (interpretato da Allen) è un macellaio cornificato impunemente e, a dir poco, frequentemente dalla bellissima moglie Candy (Sharon Stone). Tex e Candy sono di New York (naturalmente la città doveva almeno essere nominata) ma sono costretti a vivere in Texas per sfuggire ad un boss malavitoso con cui Candy ha avuto la sua ennesima avventura extraconiugale. Un giorno, stanco di questa situazione, Tex uccide la moglie, la taglia in sette pezzi e la seppellisce vicino allo sperduto villaggio di El Nino, in Messico. Una donna del villaggio, cieca dalla nascita, inciampa nella mano della defunta, sfuggita al seppellimento, e riacquista la vista. Da quel momento la mano di Candy diventerà ironicamente "la mano della Vergine" e il piccolo e sconosciuto villaggio di El Nino si trasformerà in meta di pellegrinaggi e potenziale fonte di business per i suoi abitanti. Sacro e profano si mescoleranno mentre Tex tenterà, ad ogni costo, di recuperare la mano della moglie, cercando nel contempo di non essere arrestato.

Al di là della sottile critica verso la Chiesa e verso la gestione dei luoghi di culto, sempre più spesso centri di affari e speculazione, "Ho solo fatto a pezzi mia moglie" si distingue per la regia ironica e divertente di Alfonso Arau (che si era già fatto conoscere per "Il profumo del mosto selvatico") . Il villaggio di El Nino è dipinto come uno spassoso e teatrale circo di personaggi assurdi e surreali. Non manca nessuno: dal prete del paese, devoto ma incapace di resistere alle tentazioni della carne, al sindaco corrotto e pronto ad approfittare economicamente dell'arrivo della mano, dalla prostituta locale, una siciliana che si guadagna il pane con la maggior parte degli uomini del villaggio, compreso il prete (interpretata da Maria Grazia Cucinotta), allo storpio venditore ambulante, per finire con il cantastorie del villaggio che, con in mano la sua chitarra elettrica, dispensa perle di saggezza a chi è in difficoltà. Termino questa recensione con una delle migliori: "O salvi il culo o salvi l'anima. Tutti e due non li salvi!".

venerdì 5 febbraio 2010

Firefox 3 o 3.5 ed i link ed2k://

Ogni volta che esce una nuova versione di Firefox oppure ogni volta che installo Sabayon o Gentoo su un nuovo computer devo andare a cercare su Internet la procedura per configurare il mio browser in modo che faccia aprire i link ed2k a aMule.
Questa volta me la scrivo qui così sono sicuro di trovarla subito. La procedura per la versione 3 di Firefox era:
  • Scrivere nella barra degli indirizzi di Firefox about:config per entrare nel menù di configurazione.
  • Cliccare con il tasto destro in un punto qualunque e quindi scegliere New->Boolean.
  • Inserire come Preference Name network.protocol-handler.external.ed2k e come Value true.
  • Di nuovo tasto destro e scegliere New->String.
  • Inserire come Preference Name network.protocol-handler.app.ed2k e come Value il percorso che viene restituito dal comando which ed2k (da me /usr/bin/ed2k).
  • Ancora tasto destro e scegliere New->Boolean.
  • Inserire come Preference Name network.protocol-handler.warn-external.ed2k e come Value true.
A partire dalla versione 3.5 la procedura è cambiata. Diciamo che è cambiata circa diecimila volte nelle ultime versioni ma questa volta è più semplice:
  • Scrivere nella barra degli indirizzi di Firefox about:config per entrare nel menù di configurazione.
  • Cliccare con il tasto destro in un punto qualunque e quindi scegliere New->Boolean.
  • Inserire come Preference Name network.protocol-handler.expose.ed2k e come Value false.
A questo punto, la prossima volta che cliccate su un link ed2k:// Firefox vi chiederà quale programma associare al protocollo. Inserite il percorso del comando which ed2k (da me /usr/bin/ed2k) ed avete finito.

mercoledì 3 febbraio 2010

Speranza e impegno

CANTICO Is 61, 10 - 62, 5

Giubilo del profeta per la nuova Gerusalemme

Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme … pronta come una sposa adorna per il suo sposo (Ap 21, 2).

Io gioisco pienamente nel Signore, *
la mia anima esulta nel mio Dio,

perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, *
mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema *
e come una sposa che si adorna di gioielli.

Poiché come la terra produce la vegetazione †
e come un giardino fa germogliare i semi, *
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutti i popoli.

Per amore di Sion non mi terrò in silenzio, *
per amore di Gerusalemme non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia *
e la sua salvezza non risplenda come lampada.

Allora i popoli vedranno la tua giustizia, *
tutti i re la tua gloria;
ti si chiamerà con un nome nuovo *
che la bocca del Signore avrà indicato.

Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, *
un diadema regale nella palma del tuo Dio.

Nessuno ti chiamerà più « Abbandonata », *
né la tua terra sarà più detta « Devastata »,
ma tu sarai chiamata « Mio compiacimento » *
e la tua terra, « Sposata »,

perché si compiacerà di te il Signore *
e la tua terra avrà uno sposo.

Sì, come un giovane sposa una vergine, *
così ti sposerà il tuo creatore;
come gioisce lo sposo per la sposa, *
così per te gioirà il tuo Dio.

Sit-in del Popolo Viola: prova generale di Agorà.

Anche a Messina si è tenuto il 30 Gennaio il sit-in in difesa della Costituzione promosso dal Popolo Viola in tutte le piazze d'Italia. Pubblico, con colpevole ritardo, i video da me girati durante la manifestazione che si è tenuta di fronte al Tribunale e che, ricordo, è stata organizzata da Energia Messinese in collaborazione con alcune realtà di partito della nostra città. Anche se le persone non erano tantissime (un centinaio nella fase di picco) l'evento mi è piaciuto molto. Prima di tutto perché eravamo quasi tutti giovani. Ci si è disposti in un grande cerchio (anche per difendersi dalla pioggia battente) e sono stati letti al megafono alcuni articoli della Costituzione tra i più attinenti alla cronaca di questi giorni. Inoltre, dopo un normale imbarazzo iniziale, molti hanno preso la parola e, al megafono, hanno urlato il loro sgomento, la loro tristezza, ma anche la loro determinazione di fronte agli abomini che ogni giorno siamo costretti ad osservare. E' stata, a mio parere, la prova generale per le Agorà che Energia Messinese ha intenzione di proporre nei prossimi mesi: dei veri e propri incontri di piazza in cui si dibatterà dei temi più disparati. Il primo sarà sull'Acqua Pubblica e si terrà la notte della Cultura. Stay tuned.