lunedì 18 gennaio 2010

Napolitano e Travaglio a confronto su Craxi

Oggi i telegiornali non fanno altro che parlare della lettera che Giorgio Napolitano ha inviato, in qualità di Presidente della Repubblica, alla vedova di Bettino Craxi, Anna. Era prevedibile che gli venisse dato ampio spazio dato il suo contenuto. Qui la trovate quasi integralmente. In breve, Napolitano dichiara che, poiché esiste un "complesso di luci e ombre", poiché non si può tralasciare l'importante attività politica e istituzionale di Craxi che (a dire di Napolitano) avrebbe, ad esempio in tema di politica estera, contribuito enormemente "al patrimonio della collocazione e funzione internazionale dell’Italia" e, infine, poiché "il peso della responsabilità per i fenomeni degenerativi ammessi e denunciati in termini generali e politici dal leader socialista era caduto con durezza senza eguali sulla sua persona" allora, come conseguenza automatica, "non può venir sacrificata al solo discorso sulle responsabilità dell’on. Craxi sanzionate per via giudiziaria la considerazione complessiva della sua figura di leader politico, e di uomo di governo".

A Napolitano vorrei rispondere in due modi. Alla considerazione su "luci e ombre" e su "peso della responsabilità" replico semplicemente con una battuta: "con un grande potere viene una grande responsabilità" come ci insegna Spiderman! Sui contributi politici di Craxi vorrei semplicemente precisare che nessuno ha assolutamente intenzione di cancellare in alcun modo la figura di Craxi (anzi dagli errori si può sempre imparare ed è l'unica cosa buona degli errori) e, detto questo, lascio la parola a Marco Travaglio che nel suo Passaparola odierno fa un piccolo excursus di quella che fu la carriera politica e istituzionale di Bettino.





Solo due osservazioni aggiuntive. Primo: l'Italia perde sempre più il senso della realtà ed è sempre più colpa di questi leader politici che sono qui da 40 anni se non di più e non sanno fare altro che cercare di rimanere attaccati alla poltrona peggio di Ciro Ferrara sulla panchina della Juve e dei giornalisti che semplicemente non raccontano i fatti ma agiscono più da megafono del potere che della verità. Secondo: da quello che Travaglio dice mi rendo sempre più conto di come Romano Prodi fosse il miglior uomo politico italiano degli ultimi anni.